Stop impianti in area archeologica,
per Benevento un solo depuratore

Stop impianti in area archeologica, per Benevento un solo depuratore
di Gianni De Blasio
Mercoledì 13 Gennaio 2021, 08:48
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Stop ai tre impianti, si torna all'ipotesi di un solo depuratore. Da realizzare a Sant'Angelo a Piesco, il sito già individuato per localizzarvi l'impianto da 35mila abitanti equivalenti. La definizione della mappa delle aree alluvionali elaborata dall'Autorità di Bacino Garigliano/Volturno e, soprattutto, la certezza delle risorse, consente all'amministrazione comunale, d'intesa con il commissario straordinario per la depurazione Maurizio Giugni, di procedere a un unico appalto, abbandonando l'idea del frazionamento. Scelta obbligata, ma nelle indisponibilità dell'intera somma necessaria per l'intervento. Non è più indispensabile procedere per lotti, in modo da dotare del depuratore quantomeno parti del territorio cittadino. Tale soluzione, peraltro, sgombra qualsiasi problematica connessa a Santa Clementina, dove era ipotizzato uno dei due impianti da 10mila abitanti equivalenti. Ieri mattina il primo incontro fra i tecnici progettisti e i colleghi dell'ufficio tecnico dell'Ente, il dirigente Maurizio Perlingieri e il Rup Giuseppe Soreca. Un primo esame della problematica da parte del raggruppamento temporaneo di professionisti che si è aggiudicato l'appalto, la «Di Giuseppe Ingegneri Associati Srl» di Chieti (mandataria), la «Bouvengit» di Firenze, la «Poiesis» di Baronissi e la «Technital» di Verona, raggruppamento che ha prevalso su altre 15 proponenti, operando un ribasso del 51,82%, con la progettazione, quindi, che avrà un costo pari a 414.075,94 euro. Nell'arco di un mese, i progettisti hanno garantito che predisporranno un piano delle indagini preliminari, archeologiche e geologiche soprattutto.

«Questa mattina - ha detto Mastella - ho incontrato i progettisti che si stanno occupando della realizzazione del depuratore. Progettisti che in precedenza avevano avuto un incontro anche con i tecnici del Comune e della Gesesa (Salvatore Guadagnuolo, Pasquale Schiavo e Giorgia Amato). L'incontro era finalizzato all'individuazione dell'iter più celere ai fini della realizzazione dell'impianto. Assieme a loro e, d'intesa con il commissario Giugni, al quale ho posto una serie di rilievi emersi dal mondo delle associazioni ambientaliste e che in larga parte condivido, è stato deciso di lavorare sull'ipotesi progettuale di un'unica localizzazione, accantonando definitivamente l'ipotesi di ubicazione di uno dei tre impianti nell'area archeologica di Santa Clementina». Il sindaco aggiunge che «ora toccherà a loro individuare l'ipotesi più rispondente alle mutate esigenze progettuali, tenendo conto che si tratta di un'opera fondamentale per la città e per il miglioramento della qualità della vita. Un'opera che, è bene ricordarlo, nessuno finora è riuscito a realizzare. Anzi, l'Amministrazione che mi ha preceduto era persino riuscita nell'infausta impresa di perdere i relativi finanziamenti regionali che noi, invece, con grande impegno siamo riusciti a recuperare. Questa è la risposta più seria a quanti inutilmente accavallano dissenso a dissenso nei miei confronti, anziché badare agli interessi della città».

Ma parte della città potrebbe anticipare i tempi della depurazione. Mastella, sempre ieri, ha presieduto un'altra riunione alla quale, oltre ai tecnici progettisti, hanno partecipato, in rappresentanza dell'Asi, il presidente Luigi Barone e il consulente del Consorzio, il docente di Unisannio, esperto in Costruzioni idrauliche, marittime e idrologia, Nicola Fontana. Si procederà a una verifica dei costi di un eventuale collegamento di parte della rete fognaria al depuratore già funzionante nell'area industriale. L'impianto potrebbe già accogliere parte delle acque reflue, è già in funzione, quindi non dovrebbe attendere né i tempi occorrenti le autorizzazioni da parte della Soprintendenza, né quelli necessari alla realizzazione. Va ricordato, comunque, che già l'unico impianto è provvisto del finanziamento di totale copertura, ovvero dei 32,9 milioni per riorganizzare completamente il sistema depurativo beneventano.
 

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