Depuratori, l'Eic approva il piano
con più impianti nel Sannio

Depuratori, l'Eic approva il piano con più impianti nel Sannio
di Gianni De Blasio
Venerdì 12 Aprile 2019, 12:00
2 Minuti di Lettura
Approvazione unanime da parte del comitato esecutivo dell'Ente Idrico Campano: il sistema di depurazione più adeguato per Benevento è quello a più impianti. Dalla prefattibilità si passa alla fase operativa, alla progettazione. Ovviamente dopo aver verificato vari aspetti: dalla compatibilità urbanistica a quella ambientale, ad eventuali vincoli dei siti. Ieri pomeriggio, l'Eic ha recepito la proposta di deliberazione illustrata dal direttore generale Vincenzo Belgiorno e dopo l'intervento del sindaco di Faicchio Nino Lombardi, componente del comitato. La proposta progettuale ritenuta più opportuna è stata quella licenziata dal tavolo tecnico presieduto dal commissario Rolle: la soluzione preferibile è la realizzazione ex novo di due impianti di potenzialità prossima a 10.000 abitanti equivalenti a Santa Clementina e a valle del cimitero, oltre all'adeguamento del depuratore esistente a Ponte delle Tavole di potenzialità pari a 6.500 abitanti equivalenti; infine, la realizzazione di un impianto da 30.000 abitanti equivalenti, con ipotesi di localizzazione in un'area di Sant'Angelo a Piesco. La soluzione più adatta a consentire la realizzazione in tempi brevi di una capacità depurativa pari al 50% di quella richiesta e ridurre il carico inquinante dei corpi idrici ricettori in tempi minori rispetto alle altre soluzioni. Per non dire dell'aspetto economico, poiché le risorse disponibili, allo stato, non consentono la realizzazione immediata di un unico impianto, mentre, nell'arco di due anni, il sistema a più impianti, con il revamping di quello esistente a Ponte delle Tavole, assicurerebbe il trattamento depurativo a norma di poco meno della metà degli abitanti equivalenti.
 
«Occorre procedere a una modifica delle previsioni del Piano dell'Ambito Distrettuale Calore-Irpino, che prevede la modifica della soluzione progettuale a impianto unico con quella individuata dal commissario straordinario, che prevede più impianti di depurazione». Questa la proposta formulata dal digì dell'Eic Campano, Vincenzo Belgiorno, al comitato esecutivo. Il Piano licenziato sette anni fa dall'ormai soppresso Ente d'Ambito Calore Irpino prevedeva un unico impianto di depurazione di circa 60.000 abitanti equivalenti. Intervento affidato nel 2016 all'ingegnere Rolle quale commissario straordinario per la progettazione, l'affidamento e la realizzazione dell'opera. Il commissario, come ribadito dal parere dell'Avvocatura dello Stato, è l'unico titolare degli interventi. «Ogni scelta progettuale, inoltre, pur adottando la metodologia della condivisione degli orientamenti aggiungeva il parere dell'Avvocatura -, deve essere coerente con il principio del rispetto dei ruoli».

Pertanto, il commissario ha convocato, a partire da novembre, diverse riunioni per eseguire un'istruttoria tecnica delle proposte avanzate dal gestore, la Gesesa, nelle quali si è posto come elemento principale la rapidità di intervento al fine di ridurre tempestivamente ulteriori sversamenti nei fiumi Sabato e Calore, e anche in relazione all'entità delle somme necessarie. Gli uffici tecnici dell'Ente Idrico, tuttavia, hanno acquisito ulteriori approfondimenti sui costi operativi delle diverse opzioni. Non essendo emersa alcuna controindicazione, il comitato esecutivo ha approvato. Ora si confida in un'accelerazione da parte di Gesesa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA