Diga, c'è l'accordo ma scatta la protesta dei sindaci esclusi

Protocollo d'intesa tra Regione, Provincia, Consorzio di bonifica Sannio Alifano e associazioni di categoria

La diga sannita
La diga sannita
di Paolo Bocchino
Mercoledì 8 Febbraio 2023, 09:12
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Si sigla un passo avanti rilevante verso la fruizione delle acque della diga, ma scoppia il caso sindaci. Come anticipato dal Mattino, a Palazzo Santa Lucia sarà sottoscritto oggi il Protocollo d'intesa tra Regione, Provincia, Consorzio di bonifica Sannio Alifano e associazioni di categoria (Coldiretti, Confagricoltura, Cia) che istituisce la cabina di regia territoriale per la realizzazione degli interventi di distribuzione della risorsa. Un deciso progresso rispetto alla fase a conduzione unica del processo da parte della Regione. Ma ad accompagnare la firma del governatore Vincenzo De Luca, del presidente Nino Lombardi e dei vertici delle organizzazioni rurali Masiello, Casazza e Fusco ci sarà anche la protesta dei sindaci che non si vedono inseriti nella lista dei Comuni potenziali beneficiari.

Nel mirino delle contestazioni finisce lo «Studio agronomico e pedologico per la individuazione delle superfici irrigabili sottese aIl'invaso della Diga di Campolattaro» redatto nel 2020 dal Centro di ricerca interdipartimentale (Crisp) dell'Università Federico II di Napoli su incarico del Consorzio Sannio Alifano. Nell'elenco compaiono Apice, Arpaia, Benevento, Buonalbergo, Calvi, Campolattaro, Ceppaloni, Forchia, Fragneto Monforte, Morcone, Paduli, Pago Veiano, Pietrelcina, Pontelandolfo, San Giorgio del Sannio, San Leucio del Sannio, San Nicola Manfredi, Sant'Angelo a Cupolo, Sant'Arcangelo Trimonte, Sassinoro, cui si aggiungono quelli già aderenti al Consorzio di bonifica.

«Sono amareggiato per l'esclusione di Casalduni e di altri paesi - attacca il primo cittadino Pasquale Iacovella - Nel mio comune sono stati effettuati i carotaggi, e gli imprenditori agricoli hanno prestato la massima assistenza. Pretendiamo una rapida correzione del protocollo che elimini le iniquità». In sintonia il sindaco di Colle Sannita, Michele Iapozzuto: «È una situazione surreale. Colle Sannita si ritrova fuori pur confinando con Campolattaro: perché? L'economia di comuni come il nostro si regge sulle centinaia di aziende zootecniche e agricole che attendevano l'acqua della diga per avere una disponibilità garantita a prezzi calmierati. Se non si pone rimedio, le vedremo chiuse di qui a qualche anno». Stesso refrain da Pesco Sannita: «In elenco trovo comuni a monte e a valle del nostro, ma non il nostro - denuncia il vicesindaco Michele Antonio - Pesco Sannita sembra bypassato, e francamente non ne comprendo le ragioni». Allarme anche a Castelpagano: «Ci sfuggono i criteri che hanno portato alla individuazione dei comuni» dichiara il sindaco Giuseppe Bozzuto. E il fronte della protesta potrebbe allargarsi a Fragneto l'Abate, Circello, Reino, San Marco dei Cavoti, San Giorgio la Molara.

Importanti chiarimenti arrivano dal curatore dello studio: «L'individuazione delle aree irrigabili - spiega Guido D'Urso, ordinario di idraulica agraria alla Federico II - ha tenuto conto dei livelli altimetrici delle aree da raggiungere, delle caratteristiche morfologiche e delle colture. Partendo da una quota di 275 metri che costituisce il livello di presa della Diga, si è ritenuto di individuare come vantaggiose le aree poste al di sotto dei 250 metri. Sono state inoltre considerate le ampiezze delle superfici colturali in attività. Lo studio, che ha carattere tecnico-scientifico, ha concluso per la distribuzione utile in 18mila ettari, ma sono possibili, se si ritiene, differenti valutazioni».

Getta acqua sul fuoco il numero uno della Rocca Nino Lombardi: «Posso assicurare che la stipula del protocollo costituirà un punto di partenza verso una gestione che favorirà il protagonismo del territorio e il primato delle istituzioni, non della tecnica. Con me presidente, il bacino dei comuni che beneficeranno della risorsa idrica, sia a scopi irrigui che idropotabili, tenderà a coincidere integralmente con i confini della provincia». La forte protesta sollevatasi dal territorio nelle ultime ore ha determinato la presa di posizione decisa del sindaco di Benevento e leader di Ndc, Clemente Mastella: «Trovo molto importante che si facciano passi in avanti decisi sull'uso dell'acqua della diga di Campolattaro, ma trovo inaccettabile che siano esclusi comuni che non meritano assolutamente una mortificazione del genere. Raccolgo le rimostranze comprensibili di molti amministratori che si vedono tagliati fuori, a causa di un dossier accademico che, per quanto autorevole, non è il Vangelo e non può giustificare una penalizzazione territoriale così marchiana: cito Santa Croce del Sannio, Castelpagano, Colle Sannita, Circello, Fragneto L'Abate, Casalduni. Faccio appello alla sensibilità istituzionale della Regione e del vicepresidente Fulvio Bonavitacola, affinché corregga questa stortura e aggiunga questi ai Comuni già inclusi nel Protocollo».

Intanto, il senatore Fdi, Domenico Matera, nelle vesti di sindaco di Bucciano, ha comunicato, con una lettera, all'Eic (inviata per conoscenza anche alla Corte dei Conti e all'Autorità garante della concorrenza), che Bucciano «è impossibilitato a deliberare la partecipazione alla società» per una serie di motivi «ostativi all'approvazione dello schema di statuto della costituenda società mista Sannio Acque, così come predisposto dall'Eic e trasmesso dal coordinatore del distretto sannita, Forgione, in quanto diverse disposizioni contrastano con la normativa di settore».
 

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