Donna ferita da botto, chiesto
il rinvio a giudizio per il carabiniere

Donna ferita da botto, chiesto il rinvio a giudizio per il carabiniere
di Enrico Marra
Giovedì 9 Settembre 2021, 09:37 - Ultimo agg. 10:08
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È stato chiesto il rinvio a giudizio del carabiniere che a Sant'Agata de' Goti, in occasione del Capodanno 2019, aveva fatto esplodere una bomba carta all'esterno di una tensostruttura provocando il ferimento di una donna. La richiesta di rinvio a giudizio è stata avanzata dal sostituto procuratore Francesco Sansobrino; il Gup Maria di Carlo ha fissato l'udienza per il prossimo 4 novembre. Il Tribunale del Riesame di Napoli aveva annullato l'ordinanza degli arresti domiciliari emessa nel gennaio del 2019 nei confronti di Angelo Iannotta, 49 anni.
L'appuntato dei carabinieri viene ritenuto il responsabile dell'esplosione di un ordigno che la notte di Capodanno aveva ferito gravemente Antonella Tuosto, ora 39enne, di Sant'Agata dei Goti, che festeggiava l'arrivo del nuovo anno nella tensostruttura allestita in piazza Trieste, poco distante dalla villa comunale di Sant'Agata, in un'area pubblica e comunale. Il carabiniere era finito agli arresti domiciliari con un'ordinanza del Gip Loredana Camerlengo, arresti poi revocati dalla dodicesima sezione del Riesame di Napoli. L'ordinanza di custodia cautelare per Iannotta faceva riferimento ai gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati di detenzione e porto illegale di materiale esplosivo in luogo pubblico in gergo conosciuto come bomba carta, fabbricato mediante l'utilizzo di materiale pirotecnico e con involucro di plastica rigida.


La sua esplosione provocò nel punto dell'esplosione un buco profondo circa sette centimetri e largo 22 centimetri facendo deflagrare le schegge in plastica in tutta l'area prospiciente. In particolare alcune schegge tagliarono in più parti la tensostruttura, in quel momento ancora gremita di gente, che distava otto metri dal punto dell'esplosione, provocando così le ferite alla donna e danneggiando anche un'auto in sosta. A ciò si aggiungono le aggravanti di aver commesso il fatto nelle immediate vicinanze di parchi e giardini pubblici, il tutto per futili motivi, per finalità ludica e per incutere timore ai presenti.
Inoltre viene contestata un'ulteriore aggravante che è quella della violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione trattandosi appunto di un carabiniere. Nei confronti dell'appuntato si era proceduto anche per lesioni colpose gravi e accensione ed esplosioni pericolose. La donna era all'interno della tensostruttura insieme a un'altra ottantina di perone a circa undici metri dal punto dove era stato lanciato l'ordigno. Tuosto, mentre stava festeggiando con il compagno e altre persone l'arrivo del nuovo anno, fu colpita al torace e al polmone da una scheggia, proveniente dall'esterno della struttura. In seguito fu appurato che quattro minuti prima dell'esplosione, Iannotta aveva già fatto deflagrare altro materiale esplodente di minore potenza.
Dopo il ferimento della donna le indagini furono coordinate dalla Procura di Benevento e furono svolte dai carabinieri del Reparto Operativo del comando provinciale e della Compagnia di Montesarchio e degli artificieri dell'Arma. Antonella Tuosto fu ricoverata e operata al «San Pio» per le gravi ferite riportate che provocarono una lunga degenza. Per sedici giorni rimase ricoverata in rianimazione. Inoltre ha riportato un indebolimento permanente della funzionalità respiratoria e anche di natura psicologica ed ora, assistita dall'avvocato Carlo Fucci, si è costituita parte civile Iannotta è invece difeso dagli avvocati Antonio Mirra e Giuseppe Stellato.
 

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