Donna morta, il terapista si difende:
«Io mai spacciato per un medico»

Donna morta, il terapista si difende: «Io mai spacciato per un medico»
Sabato 24 Settembre 2022, 08:14 - Ultimo agg. 19:41
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«Non mi sono mai spacciato per medico ma ho solo somministrato farmaci prescritti da un medico tedesco che, spesso, veniva anche nello studio di San Giorgio del Sannio». Così si è difeso Angelo Graziano, 33 anni, originario della Svizzera, domiciliato a San Giorgio del Sannio e residente a Montefusco, dove da mercoledì scorso è agli arresti domiciliari per una ordinanza emessa dal gip Maria Di Carlo, che gli contesta i reati di omicidio preterintenzionale, truffa, lesioni aggravate nei confronti di numerose persone, esercizio abusivo della professione medica. L'interrogatorio di è svolto ieri mattina davanti al gip Di Carlo, presente il suo difensore Raffaele Scarinzi.
L'accusa di omicidio preterintenzionale trova il suo fondamento nel decesso di una donna di Mirabella Eclano, deceduta nel marzo del 2021. A tal proposito, il 33enne ha argomentato facendo riferimento anche a delle dichiarazioni rese dalla figlia della donna che, in realtà, la cura era stata indicata dal medico tedesco e che la stessa congiunta aveva assistito a un colloquio in viva voce tra il sanitario residente in Germania e Graziano, con l'indicazione della terapia a cui doveva essere sottoposta in base alla diagnosi fatta dopo alcuni esami del sangue, che aveva fatto ipotizzare una possibile patologia tumorale. Tra l'altro, ha voluto ricordare che la donna probabilmente era affetta da covid, ma non voleva essere ricoverata in ospedale e il medico che la curava, sempre a causa del covid, non l'aveva voluta visitare. Poi, una volta aggravatesi le condizioni della donna, aveva sempre seguito le indicazioni del medico tedesco somministrando altri farmaci. Successivamente, era arrivato il decesso della paziente per un'embolia polmonare. Inoltre, il corpo della donna era stato riesumato e sottoposto ad autopsia. Dal momento che al terapista viene contestato anche di aver percepito dei soldi dai familiari della donna, sul punto ha sostenuto di non aver mai avuto né dalla deceduta, né dai suoi familiari alcun compenso.

In merito, inoltre, al fatto che gli vengono contestati trattamenti sanitari anche su altri pazienti, ha tenuto a precisare che svolgeva sempre delle terapie nell'ambito delle indicazioni del medico tedesco e che i trattamenti erano compatibili con il suo titolo d'infermiere.

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Il legale Scarinzi, al termine dell'interrogatorio, ha chiesto al gip Di Carlo un'attenuazione della misura, ma il gip ha richiesto - come previsto - il parere del sostituto procuratore presente in aula, Maria Colucci, che ha coordinato le indagini condotte dai carabinieri di Mirabella Eclano e della stazione di San Giorgio del Sannio. Da qui la conferma degli arresti domiciliari. Il legale ha già preannunziato il ricorso al tribunale del Riesame di Napoli. Nel procedimento è anche coinvolto il fratello Fabio Graziano, 42 anni, relativamente al reato di lesioni personali per aver effettuato per via endovenosa una flebo di sali minerali del contenuto con specificato per la cura di una sciatalgia. L'uomo è destinatario dell'obbligo di dimora a Montefusco e, domani, tornerà dalla Svizzera per essere interrogato dal gip nei prossimi giorni. 

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