Droga al rione Libertà,
12 condanne e una assoluzione

Droga al rione Libertà, 12 condanne e una assoluzione
di Enrico Marra
Venerdì 10 Luglio 2020, 11:30
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Dodici condanne e una assoluzione nel processo legato al blitz antidroga della Dda e della Squadra Mobile, scattato il 20 luglio del 2018. Il collegio, presieduto da Daniela Fallarino, con giudici Simonetta Rotili e Francesca Telaro, dopo oltre un'ora di Camera di consiglio, ha inflitto 16 anni a Giuseppe Iele, 36 anni e Maurizio Iuliano, 27 anni; 10 anni a Cristian Bertozzi, 39 anni, Antonio Cifiello, 39 anni e Cosimo Sferruzzi di 33 anni. Pena di 9 anni per Enzo Martinelli, 40 anni; 8 anni a Stanislao Musco, 43 anni; 6 anni e 8 mesi ad Alberico D'Auria, 25 anni, Mauro Fornito, 48 anni, Marco Intorcia, 32 anni, e Raffaele Iuliano, 30 anni. Infine un anno e 6 mesi, pena sospesa a Umberto Ianniello, 33 anni. Tutti gli imputati sono beneventani. Per Bertozzi, Cifiello, D'Auria, Ianniello, Iele, Intorcia, i due Iuliano, Musco e Sferruzzi è scattata l'assoluzione, per non aver commesso il fatto, da altre imputazioni.

Il collegio giudicante ha emesso un' unica assoluzione da tutte le accuse, per non aver commesso il fatto, nei confronti di Pompeo Anzovino, 27 anni, di cui è stata disposta l'immediata liberazione, se non detenuto per altro.

ll pubblico ministero della Dda Francesco De Falco, nella requisitoria pronunziata in una precedente udienza, aveva chiesto la condanna a 30 anni di reclusione per Giuseppe Iele; 25 anni per Cosimo Sferruzzi; 24 anni per Antonio Cifiello; 23 anni per Maurizio e Raffaele Iuliano, Alberico D'auria, Stanislao Musco; 22 anni per Enzo Martinelli; 21 anni e 4 mesi per Mauro Fornito; 18 anni per Cristian Bertozzi e Pompeo Anzovino; 16 anni e 6 mesi per Umberto Ianniello e Marco Intorcia.

Secondo l'accusa c'era in città un'associazione per delinquere che si sarebbe occupata dell'approvvigionamento della droga -cocaina, crack, eroina, marijuana e hashish nei centri di Villa Literno, Giugliano, Castelvolturno e Napoli. Gli stupefacenti venivano, poi, vendUti in città. Un sistema con un volume di affari di decine di migliaia di euro alla settimana. L'inchiesta, aveva preso il via nell'ottobre del 2013 dopo l'incendio al rione Libertà di una Mercedes, rogo che secondo gli inquirenti testimoniava la lotta tra i vari malavitosi per il controllo dello spaccio della droga e la loro intuizione si era rivelata reale. Le indagini erano andate avanti fino al gennaio 2015.C'erano stati dei sequestri di stupefacenti con degli arresti da parte della Squadra Mobile. In queste indagini c'era stato anche l'apporto di intercettazioni ambientali e telefoniche, oltre a pedinamenti che avevano poi portato la Dda a ricostruire l'attività dei vari imputati e far scattare il blitz con numerosi arresti. Alcuni degli imputati avevano optato per il rito abbreviato. Tra questi Nicola Fallarino, 36 anni, ritenuto uno dei capi. Durante il blitz del 2018 gli agenti avevano trovato anche un bunker che uno degli imputati aveva realizzato nella sua abitazione dietro il mobile letto di suo figlio, creando un vano per nascondersi. Gli imputati ono stati difesi dagli avvocati Antonio Leone, Domenico Russo, Claudio Fusco, Marcello D'Auria, Vincenza Falco, Maurizio Lepore, Gerardo Giorgione e Luca Russo.

Per la Dda all'udienza era presente Celesta Carrano.

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