Ecoballe, nuovo carico in Portogallo:
da Casalduni via tremila tonnellate

Le ecoballe dello Stir di Casalduni parzialmente incendiate
Le ecoballe dello Stir di Casalduni parzialmente incendiate
di Paolo Bontempo
Domenica 25 Novembre 2018, 10:45
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Ok al trasferimento in Portogallo di ulteriori 3180 tonnellate di ecoballe stoccate presso l’impianto Stir di Casalduni. Il via libera della Regione a seguito del decreto dirigenziale 117 di venerdì scorso, a firma di Giampaolo Parente della Uod «Autorizzazioni Ambientali e Rifiuti» di Benevento. La notizia dell’ulteriore trasferimento in terra iberica arriva dopo che è in corso presso lo Stir la rimozione di 5300 tonnellate di ecoballe dall’impianto di località San Fortunato. Spetta ora alla Samte concordare con la ditta il cronoprogramma per la rimozione. L’itinerario del percorso relativo alla spedizione dei rifiuti prevede la partenza da Casalduni per Napoli, poi per La Spezia. Si arriva in Francia, alla località Fos sur Mer, da Valencia in Spagna al Portogallo, prima Sines e, infine, a Beja. 
«Ritengo che la firma del nuovo decreto - commenta il consigliere regionale Erasmo Mortaruolo - con il quale la Regione Campania prosegue con la rimozione di migliaia di tonnellate di ecoballe in giacenza presso lo Stir di Casalduni sia una notizia importante che è il frutto di un efficace sforzo sinergico tra la Regione e la Samte per tutelare il territorio e la salute dei cittadini. Proprio ieri con il presidente della commissione Ambiente, Gennaro Oliviero ho rilevato la necessità di far sì che con urgenza venga attivato ciò che era stato deciso in Consiglio, con l’approvazione unanime e con il sostegno di tutte le forze politiche, alla mia mozione per l’installazione di un impianto di videosorveglianza. Il nostro impegno è volto a non lasciare solo il Sannio in questo momento complesso della gestione dei rifiuti. In particolare facendo di tutto per continuare questa attività di rimozione delle ecoballe e per fare in modo che il costo di manutenzione post mortem delle discariche, che in momenti di criticità hanno accolto i rifiuti di tutta la Campania, venga ripartito su tutta la popolazione regionale». 
«Il trasferimento delle ecoballe in Portogallo? Da come dicono – dice Domenico De Gregorio di Samte - non vi sono altre soluzioni». Si continua dunque a svuotare il sito di località San Fortunato, ma anche quello vicino di Fragneto Monforte andrebbe liberato. «È importante che si rimuovono tutte le ecoballe e i rifiuti combusti dallo Stir e dalle piazzole adiacenti - dice Pasquale Iacovella, presidente dell’Ato e sindaco di Casalduni – poiché quelle colline devono essere liberate dai rifiuti. Dopo Casalduni deve toccare necessariamente anche al Comune di Fragneto Monforte, ossia devono essere liberate le cinque piazzole di Toppa Infuocata, così si evitano rischi di incendio o di altra natura per l’ambiente e la salute dei cittadini. Riguardo l’Ato – aggiunge - stiamo raccogliendo le prime disponibilità per la formazione della commissione che dovrà valutare le 4 domande pervenute per direttore generale. L’invito scade mercoledì prossimo». 
La rimozione dei rifiuti dal sito di stoccaggio di Fragneto Monforte, composto da cinque piazzole nella quale sono stati stoccati rifiuti per 86703 tonnellate da ottobre a dicembre 2004, è più che mai una priorità sia nell’ottica della tutela dell’ambiente ma anche per gli elevati costi di gestione. «Solo annunci per Fragneto - ha detto il sindaco Raffaele Caputo - ma nessun atto concreto per la rimozione delle ecoballe dal sito di Toppa Infuocata. Meglio aveva fatto Caldoro poiché con il precedente presidente almeno 4 mila tonnellate di rifiuti erano stati rimossi». 
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