Elezioni a Benevento,
Mastella e Perifano al ballottaggio

Elezioni a Benevento, Mastella e Perifano al ballottaggio
di Andrea Ferraro
Martedì 5 Ottobre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 17:39
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Clemente Mastella in testa sul filo del ballottaggio. A Benevento la competizione elettorale è stata incerta fino alla fine. Il sindaco uscente e Luigi Diego Perifano, quando mancavano poche sezioni da scrutinare, sembravano destinati a giocarsi la sfida al secondo turno sebbene in casa mastelliana si confidava in un'accelerazione per mettere in cassaforte il successo e consegnare nelle mani dell'ex ministro il mandato bis. Insomma un duello all'ultima scheda. Il lentissimo scrutinio delle 72 sezioni in una città, che, con il 73,12% di votanti, ha fatto registrare l'affluenza più alta tra i quattro capoluoghi campani alle urne, non ha aiutato ad avere certezze anche dopo le 24. Se la notte, però, non ha portato al superamento della soglia del 50% da parte del sindaco uscente, il 17 e 18 ottobre a contendersi la poltrona di sindaco a Palazzo Mosti saranno proprio Mastella e Luigi Diego Perifano, il candidato di Alternativa sostenuto anche dal Pd locale, orfano dei dissidenti che con la lista «Essere Democratici» hanno sostenuto l'ex ministro in virtù del patto sancito alle ultime regionali da Noi Campani e De Luca. Un'ipotesi presa in seria considerazione dalle due parti fino alla fine.

A Mastella, in carica dal 20 giugno del 2016 (l'extratime è legato alla proroga Covid), dunque, seppure per poco, potrebbe non essere bastato l'esercito di candidati schierato per garantirsi la vittoria al primo turno, obiettivo ritenuto alla portata dal suo entourage. Il sindaco si è presentato ai nastri di partenza con dieci liste, tante quante complessivamente ne hanno schierate Perifano (5), Angelo Moretti (3), leader dello schieramento civico Arco, e Rosetta De Stasio (2), candidata del centrodestra orfano di Forza Italia (gli azzurri con la lista Forza Benevento hanno sostenuto Mastella dopo la rottura a livello locale con Lega e Fratelli d'Italia).

Adesso si potrebbe riaprire una campagna elettorale caratterizzata fino alla vigilia del voto da veleni, scontri e colpi bassi. A Benevento, d'altronde, le tensioni si sono registrate ancora prima che fossero chiari il numero di candidati a sindaco e il quadro di alleanze e schieramenti. La stagione dei veleni è cominciata mesi fa con gli attacchi (con tanto di addii, in qualche caso poi tramutati in clamorosi e sorprendenti ritorni) al sindaco ed ex ministro Mastella e lo scambio di accuse tra il primo cittadino e Perifano, allora non ancora candidato, sulla vicenda biodigestore nell'area Asi. Prime schermaglie di quella che è diventata una competizione con scontri a tutto campo. La battaglia, infatti, si è spostata anche su altri fronti: la massoneria, il progetto relativo a piazza Risorgimento e al terminal dei bus extraurbani, i pini sul viale Atlantici, la movida nel centro storico e il Puc.

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Nell'immediata vigilia del voto, poi, a infiammare lo scontro sono stati l'attacco di Perifano, in occasione del comizio di chiusura, sugli appalti del Comune e l'allarme lanciato dai mastelliani sul rischio di voto pilotato nei seggi con l'utilizzo dello «Smartwatch» per fotografare il voto in cabina (la Procura, dopo la denuncia ha aperto un fascicolo; a condurre le indagini è la polizia).

Da segnalare anche i quattro esposti presentati, tra domenica e ieri, da Moretti, su comportamenti rilevati in alcuni seggi.

Veleni che difficilmente saranno cancellati con un colpo di spugna. Soprattutto se il destino della città dovesse essere riaffidato, tra meno di 15 giorni, al voto degli elettori (50.329, di cui 23.844 uomini e 26.484 donne) che alla prima tornata hanno dovuto scegliere tra 4 candidati sindaco e 598 candidati (289 le donne), aspiranti a uno dei 32 posti da consigliere. Ma al ballottaggio - che nel 2016 vide prevalere Mastella su Del Vecchio del Pd, in questa competizione al suo fianco con la benedizione del vicegovernatore Bonavitacola, schieratosi apertamente al fianco del sindaco - decisivo potrebbe risultare il fattore astensionismo. E poi ci sarà da fare i conti con gli apparentamenti. Cosa farebbero Moretti e De Stasio? Sosterrebbero Perifano o lascerebbero decidere l'elettorato in assoluta libertà? 

Difficile, o meglio quasi impossibile, immaginare un avvicinamento al sindaco uscente alla luce dei recenti veleni e di una campagna elettorale che ha visto Mastella contro tutti (gli avversari sono stati definiti «club dei rancorosi») e tutti contro Mastella. De Stasio, d'altronde, nell'ultima giornata di comizi, si è avvicendata con Perifano sullo stesso palco di piazza Castello. In campo con Mastella sono scese dieci liste per un totale di 312 candidati, mentre a sostenere Perifano, avvocato amministrativista ed ex presidente del Consorzio Asi, sconfitto nel 1996 da Viespoli, ci sono 5 liste tra cui quelle di Pd e Cd per 155 candidati. Moretti, invece, sul piatto della bilancia potrebbe mettere i voti dei suoi 78 candidati, mentre Rosetta De Stasio potrebbe contare sullo spirito di rivalsa del centrodestra, il grande sconfitto. 

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