Elezioni, in Campania il collegio
è unico per Avellino-Benevento

Elezioni, in Campania il collegio è unico per Avellino-Benevento
di Carlo Porcaro
Giovedì 31 Dicembre 2020, 08:54 - Ultimo agg. 16:28
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In vigore da oggi i nuovi collegi elettorali disegnati alla luce del taglio dei parlamentari deciso con riforma costituzionale e approvato dai cittadini con un referendum confermativo lo scorso 20 settembre. Nella sforbiciata di un terzo di deputati e senatori, tra le regioni più danneggiate figura la Campania. Per meglio dire, le sue aree interne, storicamente feudi di tradizione democristiana che ora vedranno ridursi i propri rappresentanti. Dal 2023 se non si vota prima - la Campania passa da 89 a 56 parlamentari, nello specifico i senatori diminuiranno da 29 a 18 ed i deputati da 60 a 38. In totale, quindi, ben 33 eletti in meno. Un taglio considerevole, voluto fortemente dal Movimento Cinquestelle ma poi sostenuto di fatto dall'intero arco costituzionale. Onda populista o spending review che sia, i campani hanno fatto trionfare il Si al referendum con quasi 2 milioni di voti pari al 77 per cento dei votanti. Un plebiscito con ripercussioni su alcuni territori.


LA MAPPA
Per la Camera la Campania è suddivisa in due circoscrizioni elettorali: Campania 1 che copre la città metropolitana di Napoli, con 7 collegi uninominali e 13 seggi plurinominali; Campania 2 che comprende Caserta, Benevento, Avellino e Salerno con 7 uninominali e 11 plurinominali.

Passando al Senato, la regione è organizzata in 7 uninominali e 11 plurinominali. Quanto a Napoli città, alla Camera uninominale ci sono: il collegio che comprende Avvocata, Quartieri Spagnoli, Porto, Chiaia, Mergellina, Posillipo, Fuorigrotta, Bagnoli e Chiaiano; quello San Carlo Arena che include Scampia, Poggioreale e Barra-Ponticelli. Per l'area metropolitana, Acerra con Portici-Ercolano; Somma Vesuviana con 28 comuni dell'hinterland da Pompei a Nola; il collegio Torre del Greco con i restanti 20 comuni della città metropolitana. Al Senato, invece, l'uninominale contiene l'intero Comune di Napoli.


Costrette alla competizione interna Irpinia e Sannio. All'uninominale la provincia di Benevento è associata infatti alla zona di Piedimonte Matese alla Camera mentre al plurinominale per Palazzo Madama vanno a braccetto le intere province di Caserta, Benevento e Avellino e larga parte della provincia di Salerno, compreso il capoluogo. «Cambia qualcosa con la definizione dei collegi, ma queste zone sono accomunate dall'essere aree interne minimizza a sorpresa il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, leader di Noi campani -. Sono più interessato dal tipo di legge elettorale: io sono da sempre proporzionalista, anche se poi i maggiori frutti li ho raccolti col maggioritario». Quanto alla competizione interna potenziale con l'avversario di sempre, il sindaco di Nusco e storico leader della Democrazia Cristiana Ciriaco De Mita, svela che i rapporti tra i due sono tornati buoni: «Gli ho fatto gli auguri di Natale, non ci sentivamo da anni. Prove di grande centro? Non saprei, sicuramente da noi il centro è sempre stato forte e ben rappresentato da me e Ciriaco, mentre invece a Napoli la presenza delle istanze moderate recentemente è diluita». A confermare il disgelo che potrebbe persino preludere a una collaborazione corrispondente alle nuove forme del collegio elettorale, è proprio il nipote dell'ex presidente del Consiglio, Giuseppe De Mita: «Purtroppo sul tema l'errore è stato fatto a monte, quando la riforma costituzionale ha portato alla riduzione della rappresentanza. Si è deciso un numero in astratto di parlamentari da tagliare mentre sarebbe stato più utile fare il contrario: ridisegnare prima i collegi e poi valutare di quanto si doveva ridurre», commenta l'ex deputato popolare. Quanto all'aggregazione di Benevento ed Avellino, De Mita jr la reputa «meno problematica di altrove», il vulnus in generale sarebbe la mancata rappresentanza dei territori «che hanno identità comune, omogeneità da far valere in sede istituzionale». L'invito accorato è «non fare derby tra Avellino e Benevento su chi sopravanza», la speranza invece è la stessa di Mastella. E si chiama proporzionale.
 

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