Corsa al Comune di Benevento,
scontro mastelliani-dem

Corsa al Comune di Benevento, scontro mastelliani-dem
di Gianni De Blasio
Martedì 19 Gennaio 2021, 08:59
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Si infiamma la campagna elettorale. I motori si stanno appena scaldando e l'impressione è che fino agli ultimi giorni prima del voto ci saranno uscite e attacchi incrociati. Ieri, affondi, repliche e contrattacchi. Ha aperto le ostilità di giornata «Noi campani» dopo l'intesa tra dem e grillini. «I Cinque Stelle parlano di nuovo corso e rinnovamento ignorando, forse, che l'alleato Del Basso De Caro nel 75, quando molti di loro probabilmente non erano nemmeno nati, già occupava uno scranno in consiglio comunale. Altro che novità, siamo alla restaurazione di politica e interessi di chi mai ha avanzato una proposta seria per Benevento». È solo l'inizio. «L'ex socialista, poi alleanza riformista, diventato margheritino, ora piddino, lontano dal confrontarsi a viso aperto, preferisce nascondere la sconfitta che verrà, rinunciando al candidato sindaco del Pd, dietro la casa dello pseudo civismo cui, probabilmente, a cose fatte darà la colpa della debacle». Ai 5 Stelle, inoltre, i mastelliani fanno presente che stanno non solo rincorrendo un accordo con quel partito che tanto hanno avversato e combattuto in passato, ma anche che stanno avallando di fatto la politica di Fausto Pepe che, dopo dieci anni da sindaco, ha consegnato ai beneventani, una città in dissesto, non solo finanziario.

La replica piddina è demandata proprio a Fausto Pepe, quale dirigente del partito che spiega i motivi per i quali non è possibile una alleanza amministrativa a Benevento con sindaco Mastella. Fa presente, l'ex sindaco, che il successore fu eletto in una coalizione di centrodestra, con la moglie, Sandra Lonardo, senatrice di Forza Italia nel 2018. «Nel settembre del 2020 - attacca - invece, moglie e marito hanno abbandonato il centrodestra per passare con De Luca, avendone subdorato la netta vittoria».

Dal punto di vista amministrativo invece, a parere di Pepe, l'amministrazione Mastella ha ereditato opere realizzate e opere in avanzata esecuzione dalla passata amministrazione a guida Pd, «ma non fa altro che dire bugie e screditare il nostro operato». «Per quanto attiene, invece, all'opera di piazza Duomo, il Malies e il parcheggio di Porta Rufina, Mastella farebbe bene a interrogare se stesso, essendo queste opere progettate, in parte finanziate, e in parte realizzate (mai completate) da amministrazioni precedenti a quelle di guida Pd». Pepe, inoltre, definisce grottesca la storia del depuratore raccontata da Mastella: «Il progetto fu approvato e finanziato dalla Regione nel 2015. Mastella, al suo insediamento, cambiò il sito e il progetto perdendo il finanziamento. Il Pd è pertanto alternativo, politicamente, amministrativamente e culturalmente all'attuale amministrazione. Non si capisce perché Mastella e la sua eterogenea compagnia siano mesi che prima chiedono, quindi implorino, infine reclamino e pretendano di allearsi con il Pd, salvo poi, vinti dall'evidenza, tracimare nell'aggressione e nel turpiloquio».

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Ma Noi campani non ci sta e controbatte con Antonio Capuano. A suo dire, l'ex sindaco è un «miracolato» di Mastella. «Pepe dopo essere stato per decenni con Mastella, nel 2008 pur di restare incollato alla poltrona di sindaco tradì e passò con il Pd. Nel 2015 tradì anche il Pd che non lo volle candidare consigliere regionale e scelse Lealtà per Benevento, votando al ballottaggio proprio per Mastella con tanto di prove. Poi eccolo spuntare ai laboratori di Civico22, ora la nuova liason con il Pd di Del Basso De Caro, con quelli che lo avevano apostrofato in tutti i modi per la sua imbarazzante e scandalosa gestione amministrativa». Capuano chiama in causa i 5 Stelle: «È questo il loro rinnovamento? L'amministrazione ideale dei grillini è quella di Fausto Pepe? Complimenti!».

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Civico 22, Solot, Fridays for future Benevento, Associazione inquilini e abitanti Usb, Comitato sannita «Acqua Bene Comune», «Cittadini in bicicletta», «Forum Salviamo il Paesaggio» tornano sul progetto di piazza Risorgimento e della querela annunciata da Mastella nei confronti di Angelo Moretti. «Moretti non ha mai asserito che il piano periferie non fosse stato approvato ma che quella particolare progettazione massicciamente volumetrica sia stata invece oggetto di richiesta di integrazioni e chiarimenti da oltre un anno ed è per questo che fino a oggi non è stata realizzata». Le associazioni in merito all'abbattimento del palazzo Inps sottolineano «un'accelerazione mai vista» e «che l'Amministrazione comunale poteva fermare, o quantomeno rallentare, anche a seguito delle interrogazioni giacenti in consiglio a nome di Delia Delli Carri».
 

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