In vista dell'ormai imminente appuntamento con il ballottaggio, Luigi Diego Perifano allarga il campo d'analisi e risponde alle dichiarazioni rilasciate dalla candidata del centrodestra al primo turno Rosetta De Stasio.«Ho letto con grande attenzione le valutazioni affidate alla stampa dalla De Stasio - scrive lo sfidante di Clemente Mastella al secondo turno delle amministrative nel capoluogo -. Dalle sue parole emergono spunti che meritano approfondimento e condivisione, sia sul versante programmatico che su quello prettamente politico. Innanzitutto, Rosetta De Stasio rivendica un dato che quanti, come me, si sono spesi e si stanno spendendo per dare sostanza a una proposta di governo della città alternativa a quella di Mastella non possono non riconoscerle: non ci fosse stata la sua disponibilità a dare rappresentanza al centrodestra beneventano, oggi forse non saremmo qui a giocarci una partita che invece è tornata a essere apertissima, come testimonia la scelta del sindaco uscente di basare tutta la propria campagna elettorale sulla macchina del fango e sulle contrapposizioni di tipo personalistico».
A suo avviso, inoltre, per la De Stasio «non è stato semplice farsi carico di una situazione in parte compromessa dal ritardo accumulato: ma la destra beneventana, per oltre dieci anni forza di governo in questa città, non ha voluto mancare, come invece accaduto nel 2016, l'appuntamento elettorale e darla vinta a quanti nell'imminenza della sfida con le urne hanno sabotato la realizzazione di uno schieramento presentatosi unito quasi ovunque ma non a Benevento.
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Perifano, però, pone anche l'accento sulle affinità e in particolare sui punti da mettere al centro del confronto elettorale con la sua «area» nell'ottica del cambiamento tanto auspicato dal leader di Alternativa. «Quanto al versante amministrativo - precisa infatti Perifano -, al di là del comune giudizio negativo sugli ultimi cinque anni di governo Mastella, emergono, nelle argomentazioni di Rosetta De Stasio, aspetti di sicuro rilievo per l'interesse pubblico e per il dibattito elettorale in corso: penso all'emergenza occupazionale e alla necessità di restituire centralità al tema del lavoro all'interno dell'agenda amministrativa di palazzo Mosti, alla questione sicurezza, alla cura e al decoro dei luoghi della città, alla difesa del commercio locale». E, infine, aggiunge: «Ci si può confrontare anche partendo da posizioni politiche distanti? Sì, se mettiamo gli interessi della città davanti a tutto e a tutti. Sì, se il confronto avviene alla luce del sole, in chiarezza e in trasparenza. Sì, se avviene nel rispetto dei rispettivi percorsi e delle rispettive storie. Sì, se vogliamo chiudere un libro che non ha avuto successo per cominciarne uno nuovo dove ciascuno, poi, potrà scegliere il proprio racconto».
m.b.