È ritornata nella sua Forchia chiusa in una bara per l'ultimo saluto di amici e familiari. E così, in un caldo pomeriggio d'estate, tanti ieri hanno voluto rendere omaggio a Imma, la giovane mamma di 29 anni scomparsa in un incidente stradale giovedì scorso sull'Asse Mediano. Lascia un bimbo di due anni, Francesco e il marito Domenico. «A chi in questi giorni andrà a trovare questa famiglia, dico non chiedete loro di accettare la volontà di Dio perché questa non è la volontà di Dio, la volontà di Dio è la vita non la morte», l'accorata raccomandazione di don Mimmo Battaglia nel corso l'omelia. È il vescovo della diocesi di Cerreto Sannita a concelebrare, con don Domenico Ruggiano, le esequie di Imma Papa. «Ho seguito in questi giorni spiega il vescovo - la vicenda di questa giovane mamma e mi ha spezzato dentro. Mi sono detto, io devo esserci. Non posso fare niente, ma posso pregare con voi».
La chiesa della parrocchia di San Nicola di Mira piena all'inverosimile non è bastata per accogliere le tante persone che da tutta la Valle Caudina sono giunte ieri pomeriggio a Forchia per salutare Imma con i sindaci e i gonfaloni dei comuni vicini. In tanti hanno atteso la conclusione del rito funebre sotto il sole, all'esterno della chiesa e lungo le stradine del borgo. Un cuore gigante, palloncini di tanti colori, il lezionario posato sulla bara bianca, la foto con i compagni delle elementari e un cartellone firmato «Francesco», i simboli del dolore e dell'amore per la mamma, la moglie, la figlia, l'amica che uscita di casa per andare a lavoro non è più tornata.
«Vorrei sapere a che cosa è servito vivere, amare, soffrire, spendere tutti i tuoi giorni passati se così presto sei dovuta partire. Voglio però ricordarti com'eri, pensare che ancora vivi, voglio pensare che ancora mi ascolti e che come allora sorridi». Nella sua omelia don Mimmo cita Guccini e ricorda i versi di «Canzone per un'amica» perché in comune Imma e la protagonista di quei versi hanno il destino e quel sorriso che nessuno dimenticherà.
Ai presenti il vescovo chiede di «accostarsi alla soglia del dolore di Domenico e della famiglia di Imma, ma di non entrare perché il dolore è sacro e non potremmo capirlo. E sacra è la storia della vita di Imma, lei continua a vivere, in un'altra vita, e fino a che la ricorderemo, fino a che vivrà dentro di noi, Imma non morirà. E se Imma non esiste più neanche Dio esiste. Ma io so che Dio esiste ed è amore».
Poi, quando parla ai ragazzi, don Mimmo si commuove: «Trasformate le vostre lacrime in impegno di vita. Certe situazioni, se le viviamo davvero, ci cambiano dentro. Fate che domani non sia tutto come prima. Impegnatevi nel nome della vita, scegliete di stare sempre dalla parte della vita, solo così possiamo rendere onore a Imma. Lottate sempre, sporcatevi le mani per la vita».
Addio alla miss uccisa dalle patate:
«Le lacrime ora diventino impegno»
di Vincenzo De Rosa
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Mercoledì 26 Giugno 2019, 12:30
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