Via libera per la diga di Campolattaro. I sindaci: «Tempi rapidi e priorità al Sannio»

Dopo la compatibilità ambientale del progetto

La diga di Campolattaro
La diga di Campolattaro
di Paolo Bontempo
Domenica 19 Marzo 2023, 10:05
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Diga di Campolattaro, si moltiplicano le reazioni dei sindaci alla notizia che il ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica, di concerto con il ministero della Cultura, ha espresso parere positivo sulla compatibilità ambientale del progetto delle opere che interessa oltre 20 Comuni e che permetteranno di fornire acqua potabile ad una vasta area della Campania, e di potenziare l'irrigazione. L'autorizzazione rilasciata è una tappa fondamentale che rende concreto il programmato avvio, entro quest'anno, dei lavori.


Per il sindaco di Campolattaro Simone Paglia «il parere espresso costituisce un decisivo passo in avanti per la data di avvio dei lavori del progetto previsto. Una importante occasione per il rilancio del nostro territorio che dobbiamo essere pronti a saper sfruttare in risposta alle varie esigenze delle nostre comunità: in primis crisi idrica, lavoro, energia, ambiente. La diga di Campolattaro finalmente potrà vantare un ruolo fondamentale per tutta la Campania». «Si tratta di un provvedimento importante per un'opera che può rappresentare una svolta per i nostri territori ha dichiarato Pasquale Iacovella, sindaco di Casalduni e ci auguriamo che i paesi possano essere serviti per l'acqua potabile, dove registriamo notevoli criticità e fornitura inadeguata dalla società Alto Calore.

Ci auguriamo che si possono differenziare ulteriormente le colture del nostro territorio magari utilizzando l'acqua ad uso irriguo della diga».


Il sindaco di Fragneto Monforte Luigi Facchino, dopo aver constatato che «finalmente, con l'ok dei ministeri sulla compatibilità ambientale, presto partiranno i lavori per questa opera strategica finanziata dai fondi del Pnrr», esprime l'auspicio «che ci sia un controllo accurato durante la fase di realizzazione dei lavori e siano corrisposti i ristori spettanti ai Comuni della nostra provincia che registrano difficoltà idriche». E si augura «che si possa anche estendere ad altri Comuni il ricorso alla diga per usi irrigui per determinare una svolta nel comparto agricolo che è l'unico settore che può garantirci un futuro».
Anche il sindaco di San Giorgio del Sannio Angelo Ciampi parla di «un intervento importante che grazie all'impianto di potabilizzazione potrà contribuire a risolvere la crisi idrica nelle nostre aree. Fondamentali sono i tempi con l'auspicio che tale opera ciclopica possa ridurre anche il costo della bolletta a carico dei cittadini». Per il sindaco di Morcone, Luigino Ciarlo «siamo in presenza di una progettualità che garantisce sia i Comuni a valle che quelli a monte in quanto alle forniture idriche. Con l'acquisizione dei pareri c'è una nuova importante tappa per la realizzazione del progetto della diga». «È un'opera strategica per l'intera provincia, una opportunità - ha dichiarato Mimmo Vessichelli, sindaco di Paduli - per i nostri territori che possono fare un ulteriore scatto in avanti per l'agricoltura, il turismo e la qualità della vita. È necessario che tutte le istituzioni remino nella stessa direzione».

Per il sindaco di Pesco Sannita Nicola Gentile «essendo la provincia di Benevento quella più piccola e bistrattata a livello regionale bisogna fare in modo da non essere scippati della risorsa idrica. La diga deve essere a servizio in primis dei nostri Comuni per risolvere gli atavici problemi idrici». Per il vice sindaco di Pesco Sannita Antonio Michele «si tratta sicuramente un intervento di notevole interesse e il finanziamento accordato deve rappresentare il punto di partenza di un progetto molto più ampio che deve coinvolgere l'intero territorio provinciale. Oltre all'utilizzo potabile si deve implementare lo studio avviato per l'uso irriguo. L'amministrazione provinciale ha il dovere di tutelare e valorizzare l'intero territorio coinvolgendo attivamente tutti i Comuni».


Dall'associazione Altrabenevento di Gabriele Corona viene però lanciato il monito del pericolo di frana che incombe sulla diga. «A giugno si legge in una nota - dovrebbero cominciare le gare per gli appalti dei lavori da 700 milioni con il rischio che le ditte incaricate, dopo i contratti e gli acconti, siano costrette a chiedere modifiche al progetto e ulteriori verifiche per la frana attiva».
 

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