Sannio, la montagna continua a bruciare:
già distrutti ottanta ettari di bosco

Sannio, la montagna continua a bruciare: già distrutti ottanta ettari di bosco
di Vincenzo De Rosa
Giovedì 12 Agosto 2021, 08:37 - Ultimo agg. 08:57
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Almeno 80 ettari di bosco in fumo. Il bilancio dell'incendio sul monte Longano assume proporzioni drammatiche. Dopo il rogo divampato nella giornata di martedì in località Jardino a Durazzano, la montagna «condivisa» da Durazzano e Sant'Agata de' Goti ieri è stata di nuovo avvolta dalle fiamme per gran parte della giornata e solo nel tardo pomeriggio l'incendio è stato domato. A quel punto è stato dato il via alle prime operazioni di bonifica. Resta però la preoccupazione per eventuali riprese che nel corso della notte possono compromettere il lavoro delle squadre antincendio con i vigili del fuoco, i carabinieri forestali, le squadre antincendio regionali e la protezione civile del gruppo comunale di Durazzano che si sono alternati per due giorni per contrastare l'avanzata del fronte del fuoco. In serata il presidio delle aree incendiate è stato affidato ai volontari di protezione civile del «Cireno onlus», che per tutta la notte hanno monitorato la situazione. Un nuovo fronte, invece, si è aperto sempre nel territorio di Sant'Agata, in località Santa Maria Scozzese.

Negli occhi dei cittadini restano vive le immagini delle fiamme che per tutta la notte di San Lorenzo hanno illuminato il crinale della montagna di Longano.

Poi alle prime luci dell'alba di ieri il rombo dei mezzi aerei giunti per frenare l'avanzata del fuoco. Un dispiegamento massiccio di forze con due canadair della flotta di Stato e tre elicotteri delle squadre antincendio regionale che per tutto il giorno hanno riversato acqua lungo il versante della montagna aggredito dalle fiamme, con il fronte del fuoco che intanto spostandosi verso Nord da località Jardino dove l'incendio era scoppiato martedì è giunto fino a Traugnano, nel territorio di Sant'Agata. Tanta anche la preoccupazione per le abitazioni di via Panoramica a Durazzano, dove diverse sono state le segnalazioni mentre il vento trasportava fino a Sant'Agata grosse quantità di cenere.

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Adesso toccherà alle indagini avviate dai carabinieri forestali della stazione di Sant'Agata risalire alle dinamiche del drammatico incendio che ha distrutto la montagna di Longano. Resta la rabbia per l'ennesimo sfregio ai danni di un'area che ciclicamente subisce incendi di natura dolosa. Solo due fa anni la zona di «Jardino» era stata devastata dalle fiamme.
«Un altro incendio di una violenza inaudita, favorito sicuramente dal vento e dalle alte temperature ma è davvero difficile pensare che non si tratti di un incendio doloso», racconta rammaricato il sindaco di Durazzano Alessandro Crisci. «E ancora una volta aggiunge avremo danni ingenti alle nostre pinete, una collina che per la comunità durazzanese riveste un valore importantissimo anche dal punto di vista affettivo. Già due anni fa il jardino era stato quasi distrutto dalle fiamme e adesso ci risiamo. Devo ringraziare quanti in questi due giorni hanno lavorato per spegnere l'incendio le parole di Crisci e quindi vigili del fuoco, squadre regionali e carabinieri forestali. Ma voglio anche ringraziare di cuore i volontari della nostra protezione civile comunale e poi i tanti cittadini che con i propri mezzi hanno fornito un contributo fondamentale per contrastare l'avanzata delle fiamme verso le case di Durazzano».
Quindi l'appello: «L'auspicio è che cose del genere non accadano mai più conclude . A chi scatena questo inferno vorrei chiedere se si rende conto dei danni che provoca all'ambiente e all'intera comunità. Anche per questo credo servano pene più pesanti».
 

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