Inchiesta sui pini tagliati, il tribunale
si affiderà a un superconsulente

Inchiesta sui pini tagliati, il tribunale si affiderà a un superconsulente
di Paolo Bocchino
Domenica 11 Ottobre 2020, 12:54
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Incaricare un arboricoltore super esperto in pini per fare luce sugli aspetti ancora oscuri della vicenda. È l'orientamento della Procura che sta portando avanti con grande speditezza l'inchiesta sugli alberi beneventani della zona alta. Il fascicolo affidato alla sostituta Assunta Tillo si è gonfiato in soli 4 mesi. Si può far risalire presumibilmente a giugno l'apertura dell'indagine, data della presentazione dell'esposto di Ambner De Iapinis sul taglio di 12 conifere deciso dal Comune nel marzo 2019. Abbattimento eseguito l'8 marzo dalla Barretta Garden sulla scorta di una relazione visiva dei funzionari dell'ufficio Verde. Motivi di sicurezza pubblica alla base del provvedimento in ragione della condizione di ammaloramento delle piante. Tesi contestata da De Iapinis che ha sottoposto all'attenzione dei magistrati la possibile sussistenza di reati, forte della perizia dell'arboricoltore viterbese Rocco Sgherzi che non ha rilevato indizi di particolare criticità sulle ceppaie superstiti.

Ma i fari della Procura potrebbero essersi accesi anche sulle successive attività svolte dal Comune, come indicherebbe l'audizione dell'ex assessore Luigi De Nigris presso la caserma dei carabinieri forestali nelle scorse settimane. Testimonianza preziosa per ricostruire la genesi della delibera 63 del 29 marzo 2019 licenziata dalla giunta pochi giorni dopo i tagli per istituire una commissione di esperti incaricati di emettere il verdetto definitivo sulla sorte dei 120 pini del viale. E proprio uno dei componenti di quell'organismo, l'architetto Maurizio Salomone Megna, è stato a sua volta ascoltato negli uffici di via Paga. Testimonianza non casuale: Salomone Megna volle concludere i lavori della commissione marcando le distanze dagli altri membri con una relazione autonoma che evidenziava la necessità di verifiche approfondite. Istanza sposata in seguito dai movimenti civici sorti per contrastare il programma di sostituzione integrale deciso dalla giunta con delibera del 3 marzo. Le sollecitazioni hanno fatto breccia infine nella stessa amministrazione che ha affidato all'agronomo Giuseppe Cardiello le verifiche strumentali sugli alberi, attività che dovrebbe concludersi entro la settimana. Il tema, sempre caldo in virtù del valore paesaggistico e sentimentale delle storiche alberate, è stato al centro mercoledì della seduta della commissione consiliare Ambiente, con audizione dell'assessore Gerardo Giorgione che ha invitato a valutare i pro e i contro del mantenimento in vita delle piante.

Affermazioni contestate da De Iapinis: «Avvocato Giorgione, per il bene di questa città, dimettiti! La vita è una questione di costi-benefici? Quanto valgono un ecosistema destabilizzato e le vite di decine di migliaia di uccelli? Quanto vale quel polmone di verde che dà ossigeno a tutta la parte alta? Sono benefici incalcolabili. Volete distruggere l'ecosistema della città, siete al Medioevo ideologico. Gli alberi sarebbero alla fine del ciclo vitale? Falso: quegli alberi vivono anche 200 anni». E sul taglio dei 12 pini al vaglio della Procura De Iapinis incalza nuovamente: «Che fine ha fatto il legno di quegli alberi? Chi se ne è appropriato? È stato venduto? E da chi? La manutenzione del verde in città è pari a zero. Di questo si dovrebbe preoccupare il neo assessore, non di seguire in modo ossessivo il Mastella-pensiero. Invito e diffido la Soprintendenza a seguire attentamente gli sviluppi».
 

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