Lotta all'influenza, «vaccino
di gruppo» per fugare i timori

Lotta all'influenza, «vaccino di gruppo» per fugare i timori
di Luella De Ciampis
Giovedì 31 Ottobre 2019, 13:12
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«Io mi vaccino, fai come me»: è il claim dell'iniziativa dell'Asl, che si prefigge di raggiungere una copertura del 75% della popolazione. Una missione a cui l'azienda sanitaria guidata da Gennaro Volpe, ha affiancato il «Patto per l'influenza» in sinergia con l'Ordine dei medici e i direttori dei distretti sanitari, incaricati di promuovere la campagna nelle aree di loro competenza. Si sono vaccinati tutti i presenti: dal sindaco Mastella allo stesso Volpe; dal presidente dell'Ordine Giovanni Ianniello al direttore del dipartimento di prevenzione Tommaso Zerella fino al presidente della Provincia Antonio Di Maria, nonostante non rientri tra le fasce a rischio, sia per età (ha 47 anni) che per assenza di patologie.

L'ESEMPIO
«Un progetto importante dice Di Maria inserito nel percorso di sinergia iniziato con l'Asl. Vaccinarsi significa ridurre sia l'impatto sociale della sindrome influenzale, che quello strettamente sanitario, limitando gli accessi in pronto soccorso e i ricoveri in ospedale. Ho scelto di vaccinarmi, per essere d'esempio». Un momento goliardico quello della vaccinazione di gruppo, giocato tra la posizione di pieno diritto del sindaco, la collocazione di «abusivo, non avente diritto» del presidente della Provincia e quelle borderline di altri componenti della folta schiera di partecipanti, impegnati a chiarire di essere distanti (seppure solo di poco) per età, dalle fasce a rischio. «Le previsioni fatte dagli esperti sull'influenza di quest'anno dice Mastella hanno ingenerato paura soprattutto nelle persone della mia età, perché ci è stata descritta come una sindrome particolarmente aggressiva. Siamo disposti ad attivarci anche a livello comunale per sensibilizzare i cittadini sulle vaccinazioni. Per questo, è importante essere testimonial diretto dell'evento. Il fatto che tanti miei colleghi abbiano partecipato, è sicuramente un segnale positivo».

LA PROPOSTA
Oltre a sindaci e direttori dei distretti sanitari, erano presenti molti medici di base e i giovani medici che stanno seguendo il corso per la Medicina generale. «Il compito dell'Ordine spiega Ianniello è difendere i cittadini dalle malattie e di offrire la stessa protezione a tutti. In quest'ottica, proponiamo all'Asl di fare un patto per la salute, che migliori la qualità e la quantità delle cure sul territorio e riesca a proteggere l'utenza dalle fake news. Prima su tutte, quella sulla demonizzazione dei vaccini che rappresentano la più grande conquista della medicina moderna». «Vaccinandoci - dice Annarita Citarella, direttore del servizio di epidemiologia dell'Asl - abbiamo dato l'esempio pratico, segnale di grande importanza, per portare a buon fine la campagna vaccinale ma continueremo il nostro lavoro, con l'attività di sorveglianza, per monitorare i risultati a medio termine».
 
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