Ingegnere campano precipita
da scale e muore: giallo a Genova

Ingegnere campano precipita da scale e muore: giallo a Genova
Sabato 23 Dicembre 2017, 08:37
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Inspiegabile. È il riassunto del dramma che si è materializzato nella mattinata di ieri presso una palazzina dello scalo ferroviario di Genova Principe, dove ha trovato la morte, a soli 29 anni, un giovane ingegnere di Telese Terme, Luca D’Angelo, precipitato dal quarto piano di una scala esterna dell’edificio.

Non si esclude nessuna ipotesi sebbene al momento sia avvalorata dai fatti, e dal racconto dei colleghi, l’ipotesi di un tragico incidente. Stando alle prime testimonianze il giovane si era assentato per pochi istanti dal lavoro, uscendo sul pianerottolo esterno dell’ufficio per fumare una sigaretta, come del resto era solito fare. Una fatalità, una distrazione, appoggiato a una balaustra alta 90 centimetri, forse troppo bassa per la sua statura. Nessuno avrebbe assistito alla caduta.

L’allarme, le grida, l’arrivo dei soccorsi, attimi concitati, l’incredulità nei volti. Flebili speranze, estremi tentativi di rianimazione. Tutto è risultato vano, l’impatto è stato fatale. Sul posto l’intervento dei carabinieri e della Polfer per i rilievi del caso e nel tentativo di recuperare ogni elemento utile alla ricostruzione di quei terribili istanti, prima del volo. La Procura di Genova ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti, finalizzato anche alla disposizione dell’autopsia che verrà effettuata nel capoluogo ligure. S’indagherebbe, come si apprende dalla Liguria, anche sulla regolarità della balaustra a protezione della scala del palazzo da cui è precipitato l’ingegnere: secondo le prime informazioni la balaustra sarebbe stata alta solo 90 centimetri contro i 100 chiesti dalla legge ma saranno le verifiche a stabilirlo.

La notizia è arrivata, dirompente, nella cittadina termale nella tarda mattinata di ieri. I familiari sono partiti immediatamente. Un dramma che ha scosso l’intera comunità telesina e dei vicini comuni del comprensorio. Una famiglia particolarmente conosciuta e apprezzata in paese: il padre di Luca è un ingegnere della Provincia di Benevento, dove lavora nel settore dell’Edilizia scolastica. Allo stesso modo tutti conoscevano Luca, il suo sorriso, la sua generosità, il suo coraggio e la sua forza, dimostrata in un altro episodio drammatico, nel 2009, quando nel terremoto dell’Aquila in Abruzzo a perdere la vita fu la fidanzata Maria. 

Era andato avanti e di strada ne aveva fatta, e tanta. Amava Telese, era ritornato solo qualche giorno fa e sarebbe rientrato nel Sannio, dagli amici di sempre e dai suoi cari, di lì a poche ore. I bagagli erano lì già pronti nell’ufficio nell’ultimo giorno di lavoro, prima delle festività natalizie. «Non ci sono parole, faccio fatica a commentare quanto è accaduto - dice il sindaco di Telese Terme, Pasquale Carofano - lo conoscevo sin da bambino. Un ragazzo eccezionale, brillante, talentuoso. Il suo percorso ci aveva resi orgogliosi. Posso esprimere il mio cordoglio personale e credo di poter riportare le lacrime di tutti i telesini, di tutta la nostra comunità, dove spesso vita e storie sono patrimonio condiviso così come il dolore per un episodio, amplificato poi dalla giovanissima età e dal particolare periodo di festa, al quale difficilmente si può restare indifferenti».
 
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