«Io costretta a fare la pendolare senza speranza di riavvicinarmi»

Da Benevento a Cassino, 47enne al lavoro in ospedale: assunta durante l'emergenza Covid

Giovanna Santamaria
Giovanna Santamaria
Lunedì 30 Gennaio 2023, 08:48 - Ultimo agg. 08:50
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La giornata lavorativa di Giovanna Santamaria, 47enne operatrice sociosanitaria, residente a Benevento, comincia alle 4.30 del mattino con un viaggio in auto per raggiungere l'ospedale di Cassino, dove ha trovato lavoro nel periodo dell'emergenza Covid. «La mia storia dice è simile a quelle di tanti altri lavoratori costretti ad andare via dalla propria città oppure costretti a decidere di viaggiare tutti i giorni per poter vivere dignitosamente e garantire il necessario alla famiglia. Nel 2020, gli ospedali cominciarono a richiedere infermieri e operatori sociosanitari per far fronte alla pandemia ma, poiché a Benevento tale richiesta non era stata ancora avanzata, partecipai agli avvisi pubblici della Regione Lazio. Fui convocata subito e, nel mese di aprile, cominciai a lavorare nei reparti Covid, cercando di soffocare la paura che mi attanagliava. In quella fase, di Covid si moriva ma, essendo rimasta vedova molti anni fa e avendo due figlie a carico, non ho potuto e saputo resistere alla prospettiva di un lavoro ben remunerato, nonostante fossi consapevole del rischio di essere contagiata, stando a contatto quotidianamente con persone malate».


Una scelta coraggiosa, quella di Giovanna, che tutti i giorni percorre circa duecento chilometri tra Telesina e A1 per prestare servizio nella struttura di Cassino. «Oggi continua ringrazio ancora il governo Conte che, con il decreto legge 234/2021, predispose la stabilizzazione per infermieri, ostetriche e operatori sociosanitari che hanno prestato servizio nei reparti Covid per 18 mesi perché l'ospedale di Cassino ha già previsto la stabilizzazione dei precari e, quindi, potrò avere un contratto a tempo indeterminato qui».

Fino a questo punto, tutto sembrerebbe andare per il verso giusto se non fosse per il fatto che l'accettazione la costringerà a continuare a fare la pendolare tra Benevento e Cassino.

«Quando ho visto che il San Pio chiarisce aveva pubblicato un avviso per la stabilizzazione per il personale che aveva lavorato nel periodo Covid si è fatta strada la speranza di riavvicinarmi a casa e di poter finalmente evitare di partire alle 4,30 del mattino e di far ritorno a Benevento alle 17. Fino a questo momento non è successo nulla, non c'è una graduatoria del personale precario, mentre vengono assunti operatori sociosanitari e infermieri dalle graduatorie concorsuali di Avellino e viene bandito un concorso per ostetriche. A questo punto, ho visto sfumare ogni possibilità di riavvicinamento perché se non accettassi la proposta di stabilizzazione del Santa Scolastica, rischierei di rimanere fuori». Per questo, l'operatrice aveva inviato una mail per posta certificata alla Corte dei Conti del Lazio, in cui evidenziava l'uso di fondi statali per bandire il concorso per ostetriche. «La Corte dei Conti conclude mi ha risposto che la vicenda non è di sua competenza, che la segnalazione è stata, comunque, inoltrata per competenza territoriale alla Procura regionale della Campania ma che dovrò inviare il documento alla Corte dei Conti della Campania che, pur non fornendo chiarimenti ai cittadini, valuterà se nella vicenda descritta ci sia stato uno spreco di denaro pubblico».
l.d.c.

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