Scuola a Benevento, è rivolta
contro la sentenza del Tar

Scuola a Benevento, è rivolta contro la sentenza del Tar
di Jusy Iuliano
Martedì 4 Maggio 2021, 09:34 - Ultimo agg. 20:03
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È un braccio di ferro estenuante quello che vede contrapposti, ad Airola, genitori e studenti, da una parte, e il Tar dall'altra. Teatro dello scontro, la didattica in presenza, in attuazione del Dl 44/2021 e in esecuzione del decreto cautelare del Tar che continua a bocciare le ordinanze del sindaco, Michele Napoletano.

Ieri, gli alunni delle scuole di Airola sono tornati tra i banchi ma, per la seconda volta, i numeri del rientro in classe si attestano su percentuali bassissime. Solo 17 bambini su 158 nelle scuole dell'infanzia, 94 alunni su 384 alla scuola primaria «Padre Pio», 30 su 300 alla scuola media «Luigi Vanvitelli», 10 studenti su 960 alle superiori. Aule vuote alla scuola «Regina Elena» gestita dalle suore. Sul piatto della bilancia, il diritto all'istruzione e il diritto alla salute.

Per la maggior parte di genitori e studenti, solo la Dad potrebbe conciliarli entrambi. Ma per il Tar non ci sono dubbi: le scuole devono restare aperte, non ci sono focolai tra la popolazione scolastica. Il giudice è la voce della legge, il sindaco è guida amministrativa e autorità sanitaria della città. Per il primo cittadino, l'escalation di casi positivi, attualmente 125, potrebbe trovare terreno fertile nella scuola, moltiplicatore di numeri già da sé allarmanti.

Non c'è pace per Napoletano: costretto a dare esecuzione al decreto cautelare del Tar e ad affrontare un folto gruppo di genitori che prima chiedono di essere ascoltati nel parcheggio retrostante il municipio e poi occupano la sala consiliare, nel chiostro di Palazzo Montevergine. Al primo cittadino ribadiscono, ancora una volta, le loro preoccupazioni per la diffusione del contagio, soprattutto tra i banchi di scuola. Il sindaco e il comandante della locale stazione dei carabinieri ascoltano, chiariscono, rassicurano e informano il prefetto. Ma è soprattutto ai vertici dell'Asl che i genitori battaglieri vogliono arrivare. All'Azienda sanitaria chiedono di aggiornare i dati dei contagi sulla piattaforma Sinfonia, essendo in contrasto con i numeri di cui dispone quotidianamente il sindaco. Dopo l'intera mattinata e metà pomeriggio, trascorsi a dialogare e cercare soluzioni, la risposta è una richiesta scritta al direttore generale dell'Asl di Benevento, Gennaro Volpe. Un documento firmato dai rappresentati degli istituti scolastici Ic «Padre Pio», Ic «Luigi Vanvitelli» e Iss «Lombardi» e indirizzato anche alla dottoressa Citarella dell'Asl, al governatore De Luca, all'Unità di Crisi regionale, alla Soresa e al prefetto Torlontano. «Avendo appreso dall'ultimo consiglio comunale scrivono che sussiste una notevole discrepanza tra i contagi Covid registrati dalla piattaforma Sinfonia e quelli raccolti dal Comune di Airola chiediamo, al fine di tutelare la salute dei nostri figli, di avere dati epidemiologici aggiornati e contestualizzati. Quanto richiesto per consentire alle autorità preposte di prendere le opportune misure, in ragione dell'indice Rt e delle percentuali di contagi presenti sul territorio». All'Asl chiedono «giusta e opportuna sollecitudine nell'adempiere a quanto richiesto» per tutelare i propri figli. 

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Interpellato sulla vicenda, il parlamentare Pasquale Maglione, deputato del M5S, invita al rispetto della legge. Altrimenti, se oggettivamente ci sono numeri e condizioni, non esitare a istituire la zona rossa. «C'è una norma nazionale che apre le scuole - sostiene Maglione - c'è una riapertura generalizzata in tutta Italia. Pur comprendendo le preoccupazioni del sindaco, occorre trovare le motivazioni previste dalla legge e l'appoggio tecnico dell'Asl, a sostegno delle ordinanze, per non correre il rischio di continue bocciature da parte del Tar. Tuttavia, se il sindaco ritiene, dati alla mano, che ad Airola in questo momento ci sia un problema di sicurezza sanitaria legato alla pandemia è giusto che chieda l'istituzione della zona rossa per il paese». Il deputato pentastellato ritiene non sia opportuno «continuare una guerra delle ordinanze che non fa altro che inasprire gli animi, senza risultati concreti».

Per Maglione, quindi, al sindaco serve necessariamente l' appoggio tecnico dall'Asl che dovrebbe ritenere oggettivamente fuori controllo la situazione epidemiologica, appoggiando la sua decisione di chiudere la scuole. Altrimenti, sì al rientro in classe, nel rispetto del decreto cautelare del Tar, che per due volte ha bocciato le ordinanze sindacali di sospensione delle lezioni in presenza. 

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