Sono sette in totale, i casi di Covid distribuiti tra i comuni di San Nicola Manfredi e di Sant'Angelo a Cupolo dopo una festa di matrimonio nella frazione di Bagnara ma la situazione sembra essere sotto controllo. «Al momento dice Fernando Errico, sindaco di San Nicola Manfredi e medico di base nel nostro comune abbiamo un caso nella frazione di Pagliara e tre a Monterocchetta, ma due di questi, pur abitando nel nostro territorio, sono residenti a Sant'Angelo a Cupolo. Ovviamente, l'Asl ha provveduto a effettuare i tracciamenti necessari per isolare ulteriori contagiati, per isolare i contatti dei positivi e per valutare, attraverso il sequenziamento, affidato all'Istituto zooprofilattico di Napoli, se siamo di fronte alla temuta variane Delta. Per un'eventuale diffusione dei contagi, tra una settimana conosceremo i danni complessivi provocati da questa festa». Tra i contagiati, dunque, ci sono due persone di San Nicola Manfredi, tra cui un 28enne non vaccinato e un ragazzo arrivato dalla Svizzera e tre di Sant'Angelo a Cupolo. Un bambino di pochi mesi invece è stato ricoverato al Santobono, più per precauzione che per i sintomi manifestati e i genitori già vaccinati.
Sintomi che, tuttavia, hanno acceso il campanello d'allarme. «Il Covid conferma Errico è soggetto a variabili indefinite e poco conosciute che determinano il contagio. Variabili che stiamo sperimentando sul campo. Certo fa paura l'idea che ci siano adolescenti e bambini contagiati. Sono rimasto colpito dalle affermazioni del governatore De Luca che martedì ha riferito di un 13enne ricoverato in Terapia intensiva. Non c'è dubbio che, in questa fase, i giovani siano la categoria più a rischio e, per questo, rinnovo l'invito ai genitori affinché facciano vaccinare i figli minorenni e a tutti a essere attenti e a continuare a mantenere il distanziamento interpersonale e a usare la mascherina, da non tenere sotto il naso, visto che il Covid è un adenovirus che alberga nel naso, per non vanificare il lavoro fatto finora. Il vaccino è un ottimo aiuto ma ci si può contagiare anche se vaccinati ed essere veicolo di trasmissione per chi non lo è. Nel nostro comune sono stati inoculati 4205 vaccini che interessano il 66% della popolazione residente». I dati sono stati confermati anche da Fabrizio D'Orta, sindaco di Sant'Angelo a Cupolo. «Rinnoviamo l'invito ai cittadini dice - a tenere alta l'attenzione perché la variante Delta è in agguato anche qui nonostante la percentuale dei vaccinati con la prima dose sia del 67%, con 5065 vaccini inoculati su una popolazione di 4275 residenti».
Intanto, la campagna vaccinale procede spedita con circa 2.100 somministrazioni di seconde dosi, negli ultimi tre giorni, solo nell'hub dell'ex caserma Pepicelli. «Stiamo continuando a lavorare dice il manager dell'Asl, Gennaro Volpe ma con numeri molto più ridotti rispetto alla prima fase della campagna vaccinale perché abbiamo già vaccinato la maggior parte della popolazione. Continuiamo a piccoli passi per cercare di arrivare ai giovanissimi che rappresentano la fascia di età meno vaccinata. Speriamo di ottenere risultati migliori non appena saranno pronti i provvedimenti regionali, annunciati dal governatore De Luca per coinvolgere i genitori dei minorenni e rassicurarli sulla necessità di vaccinare i figli prima dell'inizio della scuola. Martedì è prevista la convocazione della Conferenza dei sindaci per fare il punto della situazione e per condividere vari temi importanti».
Tuttavia, i dati dell'attività vaccinale sono confortanti: il report quotidiano regionale riferisce di 331.237 vaccini somministrati tra prime e seconde dosi nel Sannio. «Siamo al 90% dei cittadini immunizzati nella fascia di età sopra i 50 anni conferma Volpe - e credo sia un risultato eccezionale che ci consentirà di allentare il ritmo dell'attività vaccinale. Le strutture rimarranno aperte per i ritardatari ma nella prima settimana di agosto, quando concluderemo con l'inoculazione dei richiami, daremo l'addio all'ambulatorio di via Minghetti che sarà demolito e sostituito da una nuova struttura. Infatti, in base a quanto annunciato dal governatore per la sanità territoriale, abbiamo già individuato le sedi per le case e gli ospedali di comunità che illustreremo anche ai sindaci». Infine, è fermo a uno il numero dei degentia nell'area Covid dell'ospedale Rummo.