Dimissioni ritirate: Mastella
resta sindaco di Benevento

Dimissioni ritirate: Mastella resta sindaco di Benevento
di Gianni De Blasio
Sabato 22 Febbraio 2020, 09:19 - Ultimo agg. 16:51
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Clemente Mastella resta sindaco. Ha ritirato le dimissioni nella tarda serata di ieri (verso le 22,30), con lettera protocollata presso gli uffici della Polizia municipale nell'ex Lazzaretto al rione Libertà. A diradare gli ultimi dubbi è stato ancora una volta il sondaggio, il secondo in un mese commissionato ad Antonio Noto: il 56% degli intervistati, una platea di 1.000 cittadini, ha risposto che il sindaco deve completare il mandato affidatogli quattro anni fa dal 62% di elettori. Di poco, ma la percentuale di chi non vuole il voto anticipato è lievitata: il 24 gennaio era del 54, dalla rilevazione dell'altro ieri, è salita di 2 punti, a fronte del 34% dei favorevoli alle dimissioni, mentre il 10% si è dichiarato indifferente. Ed ecco che la «fascia tricolore» ha ritirato l'atto protocollato la mattina di domenica 2 febbraio. Onde evitare spiacevoli sorprese, il sindaco ha preferito formalizzare la decisione entro un termine certo, in quanto per la scadenza si erano prospettati dubbi interpretativi circa il conteggio dei 20 giorni: alcuni pareri fanno partire la decorrenza dal giorno successivo alla consegna, altri invece calcolano pure il 2 febbraio, quindi il termine sarebbe scaduto alla mezzanotte di ieri.

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Al momento non è dato sapere le motivazioni reali che hanno indotto il sindaco a rivedere i suoi propositi di andare ad elezioni anticipate. Mastella comincerà a spiegarle alla città mediante due tivù locali all'ora di pranzo. Ovviamente, un primo abboccamento poiché si impongono quantomeno una conferenza stampa, laddove è possibile rivolgergli domande, e soprattutto un consiglio comunale. Un epilogo scontato? Niente affatto. Sino a qualche settimana fa, l'ex Guardasigilli era determinato a tornare alle urne abbinando le amministrative alle Regionali. Ha tacitato subito chi aveva interpretato il disimpegno come atto propedeutico a una candidatura alla Regione, annunciando che avrebbe corso ancora per la guida del Comune. Confortato, peraltro, dall'esito del sondaggio che gli attribuiva il 48% al primo turno quale candidato sindaco del centrodestra, oltre al fatto di aver colto di sorpresa i possibili avversari.

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Ipotesi che la Lega farà naufragare: «Non siamo venuti al Sud per conservare, bensì per cambiare, un progetto di cambiamento in una città che oggi vede l'amministrazione in grossa difficoltà, ma per noi il futuro passa per la svolta di quanto c'è», sentenziò il coordinatore regionale Molteni, prima della fatwa lanciata da Salvini. Il no della Lega e, soprattutto, la mancata reazione a difesa dell'unico sindaco di un capoluogo in Campania da parte di Fi, oltre alla tiepidezza di FdI, hanno determinato un opportuno rallentamento verso il voto. Intanto, a palazzo Mosti, i tentativi messi in atto dai suoi capigruppo di riallargare il perimetro della maggioranza si sono rivelati infruttuosi, nel mentre Mastella ha precluso qualsiasi dialogo con Alleanza per la Campania, aggiungiamoci il pressing di assessori e consiglieri, «ma soprattutto quello, massiccio, operato dalla gente comune», diceva ieri Mastella, ed ecco vacillare le certezze iniziali. Per non dire delle sollecitazioni venute dal governatore De Luca, che non ha esitato a tacciare Mastella di irresponsabilità qualora avesse lasciato la città priva di un governo alla vigilia della realizzazioni di opere importanti, più o meno il discorso fatto ieri dal presidente dei costruttori Mario Ferraro che, «indipendentemente dalle appartenenze e dal colore politico, la nostra associazione confida in governi che assecondino la ripresa economica, siano essi nazionale, regionale e comunale». I numeri? Mastella va in mare aperto, li cercherà in consiglio, preferisce l'avventura piuttosto che dialogare con «Cittadini protagonisti», il gruppo la cui costituzione aveva indotto il sindaco a dichiarare la crisi. Mastella può contare su 15 consiglieri su 32, incluso Nanni Russo.
 

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