Liceale morto a 15 anni sequestrate le cartelle: ora si indaga sulle cure

Non c'è ancora una data per l'autopsia che, con molta probabilità, slitterà agli inizi della prossima settimana, sulla salma di Antonio D'Amelio, il 15enne di Montesarchio trovato morto nella casa in cui viveva con i genitori nelle prime ore del mattino di lunedì. Dopo la denuncia ai carabinieri sporta dai genitori, rappresentati dal legale Ernesto Canelli, la salma è stata sequestrata e trasferita nella sala mortuaria del Rummo.

La Procura ha aperto un fascicolo e il pm Marilia Capitanio ha affidato l'incarico per l'indagine necroscopica al medico legale Massimo Esposito che sarà affiancato da un perito di parte scelto dalla famiglia. Contestualmente, gli inquirenti hanno proceduto al sequestro delle cartelle cliniche in possesso del Pronto soccorso dell'ospedale di Sant'Agata di Sant'Alfonso Maria de' Liguori, dove il ragazzo era stato portato dai genitori, alle 12,30 di domenica per un dolore intenso tra lo stomaco e l'addome, catalogato come epigastralgia, ed era stato dimesso alle 14,30 in codice verde, dopo la somministrazione di analgesici.

Alle indagini delle inquirenti si è aggiunta quella interna predisposta dalla direzione strategica dell'Azienda ospedaliera San Pio. «Abbiamo richiesto una relazione dettagliata sull'accaduto dice la manager Maria Morgante ai medici del Sant'Alfonso che erano di turno domenica. Siamo desolati e dispiaciuti per quanto è accaduto, oltre a essere vicini alla famiglia. Siamo fiduciosi che l'esame autoptico e le indagini svolte dagli inquirenti faranno piena luce sulla vicenda».

All'arrivo del ragazzo in ospedale, erano stati effettuati un'ecografia e il prelievo per le analisi cliniche dalle quali era emersa una lieve alterazione del Cpk che, spesso, risulta più alto in chi fa sport, e un aumento dei globuli bianchi. Sintomo, quest'ultimo, che può essere presente anche in caso di una normale infezione o di una banale influenza. Nelle prime ore del mattino di lunedì, il papà di Antonio, prima di andare a lavorare, è entrato nella camera del figlio a controllare che stesse bene ma il ragazzo si lamentava. È tornato dopo pochi minuti per sincerarsi delle sue condizioni, prima di uscire di casa, ma il 15enne non dava segni di vita. Immediatamante, l'uomo ha allertato i sanitari del 118 che sono arrivati subito sul posto, insieme all'ambulanza rianimativa, ma, nonostante le ripetute somministrazioni di adrenalina e le reiterate manovre per far ripartire il suo cuore, non è stato possibile riportarlo in vita.

Le ipotesi più probabili, formulate dagli addetti ai lavori, fanno riferimento a un infarto oppure a un'aneurisma addominale che sarebbe stato possibile diagnosticare solo eseguendo esami più approfonditi come prove enzimatiche o angiotac, qualora il medico di guardia in pronto soccorso avesse ritenuto opportuno procedere in tal senso se ci fossero stati segnali più indicativi. Ma si rimane sempre nel campo delle ipotesi per una vicenda che è ancora tutta da chiarire, sulla quale solo l'esame autoptico riuscirà a fare piena luce. La famiglia è distrutta dal dolore e si sta adoperando per far luce sulla vicenda, insieme al legale «ma non è intenzionata a fare un'inutile caccia alle streghe, vuole solo rendere giustizia ad Antonio». In tanti si stanno prodigando per dare conforto in un momento di totale smarrimento.

Intanto, la dirigente, i docenti e gli studenti del liceo musicale frequentato da Antonio, l'intera comunità di Montesarchio si sono stretti intorno alla famiglia del 15enne, insieme ai vicini di casa che stanno dimostrando grande solidarietà e vicinanza ai genitori del giovane che, prima del dramma, conoscevano a malapena perché la famiglia si era trasferita da poco nella frazione Varoni. Il concerto di ieri sera, organizzato a Montesarchio dopo la processione in onore della festa del Santo patrono, nell'abbazia di San Nicola, è stato dedicato ad Antonio per ricordarlo attraverso la musica che lui amava tanto. Le testimonianze di affetto si moltiplicano con il trascorrere delle ore. Anche il sindaco e l'amministrazione di Airola si sono uniti al dolore della famiglia.