«Così la lite è finita nel sangue», ragazzo accusato di tentato omicidio

Sentito l'aggressore, che ha detto di essersi difeso dall'altro accoltellato alla gamba

Il luogo dell'incidente
Il luogo dell'incidente
di Maria Tangredi
Venerdì 9 Dicembre 2022, 08:44 - Ultimo agg. 19:58
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Prima l'alterco in un pub di Montesarchio, poi l'allontanamento insieme a bordo della Peugeot della vittima, ma il tentativo di chiarimento finisce in un lago di sangue, con oltre venti coltellate e uno dei due conoscenti, il 27enne Emilio Arpaia, finito in ospedale in gravi condizioni, dopo essere stato soccorso da un carabiniere che gli ha praticato i primi e forse decisivi soccorsi, prima dell'arrivo dei medici del 118. L'altro, Giuseppe Maglione, 24 anni, è stato arrestato dai militari dell'Arma di Montesarchio con l'accusa di tentato omicidio. La lite tra i due, entrambi di Montesarchio, è avvenuta attorno alla 4 del mattino nella zona della variante, con la vittima trovata in una piazzola di sosta priva di sensi e in un lago di sangue dai carabinieri, con numerose ferite al torace, dopo una chiamata anonima che aveva segnalato un incidente in via Caracciolo, un tratto della variante che collega una zona periferica di Montesarchio con l'Appia. Le sue condizioni sono apparse subito gravi e, solo grazie alla manovra di rianimazione praticata dal militare e i sanitari del 118, intervenuti successivamente, sono riusciti a stabilizzarlo. Il 27enne è stato prima portato all'ospedale San Pio del capoluogo sannita e, poi, trasportato in eliambulanza al Policlinico Federico II di Napoli, vista la gravità delle ferite. Il 27enne, padre di una bambina, fino a qualche mese fa gestiva un locale proprio nella cittadina caudina, pub che attualmente è chiuso. Il papà della vittima, invece, è un commercialista di Montesarchio.


Immediate le indagini avviate dai carabinieri del nucleo operativo locale e dal nucleo investigativo del reparto operativo, coordinate dalla Procura di Benevento, guidata da Aldo Policastro, che hanno consentito di identificare e di arrestare Maglione.

Su disposizione del sostituto procuratore di turno, Marilia Capitanio, il giovane è stato portato nel carcere di Benevento, dopo essere stato medicato per alcune ferite alla gamba.

Al vaglio dei carabinieri la ricostruzione della dinamica e del motivo che possa aver scatenato, prima il litigio e, poi, l'aggressione con una rabbia tale da portare a quel numero impressionante di coltellate in quell'area isolata
nei pressi del deposito giudiziario. Maglione, difeso dall'avvocato Vittorio Fucci, non ha detto molto ai carabinieri ma ha spiegato, comunque, di essersi difeso dopo aver subito una ferita con lo stesso coltello con cui ha, successivamente, colpito ripetutamente il conoscente. Nella ricostruzione dell'arrestato - unico a essere ascoltato vista la gravità delle attuali condizioni dell'altro giovane - sarebbe stato proprio Arpaia a colpire per primo alla gamba Maglione, con quest'ultimo che sarebbe riuscito a strappargli il coltello dalle mani per poi aggredirlo e colpirlo ripetutamente. Ventidue le coltellate inflitte al ragazzo in varie parti del corpo, soprattutto all'altezza del torace.


I carabinieri, comunque, sono facilmente risaliti a Maglione e lo hanno portato in caserma, prima del trasferimento, appunto, nel carcere di contrada Capodimonte a Benevento, con l'accusa di tentato omicidio, a disposizione dell'autorità giudiziaria. Probabilmente sarà ascoltato in modo più approfondito nelle prossime ore. Intanto, nella tarda serata di ieri, le condizioni di Arpaia restavano gravi ma stazionarie, dopo che è stato sottoposto un intervento che sembrerebbe essere andato bene, con la prognosi che resta ancora riservata.

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