Montesarchio, cinque perquisizioni per «apologia del fascismo»

Montesarchio, cinque perquisizioni per «apologia del fascismo»
Mercoledì 25 Ottobre 2017, 08:15
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MONTESARCHIO - Cinque persone indagate per apologia di fascismo, ieri mattina, hanno avuto una perquisizione presso le loro abitazioni su ordine della Procura della Repubblica. Le perquisizioni sono state eseguite dagli agenti della Digos nelle abitazioni degli indagati che risiedono in centri della Valle Caudina. Le verifiche sono scaturite per alcuni comportamenti tenuti dai cinque indagati, che avevano preso parte alla manifestazione «Campo hobbit» che si era tenuta a Montesarchio dal 23 al 25 giugno scorso. In particolare le perquisizioni fanno riferimento tra l’altro a ipotesi di violazione della legge 205 del 1993, che sanziona gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista, e aventi per scopo l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali. La legge punisce anche l’utilizzo di simbologie legate a suddetti movimenti politici. Il provvedimento è stato disposto dal procuratore Aldo Policastro e dal sostituto procuratore della Repubblica Assunta Tillo, che hanno esaminato le informative della Digos, diretta dal vicequestore Giovanna Salerno, sui comportamenti tenuti da alcuni partecipanti al raduno. I cinque destinatari del provvedimento hanno già designato dei legali in qualche caso avvocati di ufficio ed in altri di fiducia.

Il Campo Hobbit tenutosi a giugno a Montesarchio era giunto a distanza di quarant’anni dalla prima iniziativa. Ed aveva visto tre giorni di dibattiti, musica, incontri tra gli aderenti all’estrema destra. Gli organizzatori aveano sostenuto che la riedizione della manifestazione doveva servire a tornare a parlare di politica, della «identità», e del «senso di comunità», partendo da quella iniziativa ideale e culturale che nell’estate del 1977 avevano ipotizzato i giovani missini, che si erano riuniti per la prima volta a Montesarchio. Ad ideare quella prima edizione erano stati Generoso Simeone, insieme con Pino Rauti. Quaranta anni dopo il Campo Hobbit era tornato nella città caudina per volontà della figlia di uno degli organizzatori, coadiuvata nell’organizzazione anche da altri esponenti dell’estrema destra, e vi avevano preso parte esponenti nazionali e stranieri di quella parte politica.
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