Morta a 10 anni, nuovi interrogatori:
sotto torchio i due fratelli di Clocan

Morta a 10 anni, nuovi interrogatori: sotto torchio i due fratelli di Clocan
Giovedì 30 Maggio 2019, 09:05 - Ultimo agg. 11:57
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Nuovi interrogatori per la morte di Maria, la bambina trovata senza vita il 19 giugno del 2016 in una piscina di un casale a San Salvatore Telesino. Ieri pomeriggio presso la stazione dei carabinieri di Telese Terme sono stati convocati come persone informate sui fatti per essere ascoltati dai militari del Reparto investigativo provinciale, Cristina Ciocan, 31 anni, e Cristian Ciocan, di 27 anni, rispettivamente sorella e fratello di Daniel Ciocan, di 22 anni, che è stato il primo indagato per la morte della bambina. Daniel è tuttora indagato per omicidio e violenza sessuale. Cristina e Cristian si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Nei prossimi giorni vi saranno ulteriori interrogatori tra cui quelli dei genitori della bambina.
 
I nuovi interrogatori hanno preso il via dalla decisione dello scorso gennaio con cui il Gip Flavio Cusani aveva prosciolto dalle accuse Cristina Ciocan e aveva confermato, per il fratello Daniel, l'ipotesi di omicidio e violenza sessuale, ma aveva allargato il numero degli indagati coinvolgendo anche i genitori della bambina: i coniugi Marius e Elena Ungureanu. Cusani aveva dato sei mesi agli inquirenti per procedere a ulteriori accertamenti. Due gli elementi che avevano spinto il Gip a chiedere un approfondimento delle indagini sul conto dei genitori della bambina. Intercettati nella caserma dei carabinieri, dopo il ritrovamento del corpo della bambina, la madre dice al marito: «Finiamo in carcere tutti e due». Il secondo elemento è il ritrovamento di tracce di sperma del padre della bambina, Marius, su una maglietta e sulla copertina del letto nell'abitazione della vittima. Si è ipotizzato che la maglietta potesse essere di Maria.

In proposito, il Gip Cusani scrive nell'ordinanza: «Essendo queste notazioni riportate dal collegio del Riesame, appare atto dovuto procedere in prosieguo ad indagini preliminari nei confronti dei coniugi Ungureanu con le garanzie di legge». E gli inquirenti hanno dato corso a ciò che aveva sancito il Gip.

C'è stato pertanto l'11 aprile da parte del Gip Giuliana Giuliano l'accoglimento dell'incidente probatorio, richiesto dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo. Pertanto tre periti Ciro Di Nunzio, Cristoforo Pomara, e Francesco Sessa hanno avuto l'incarico di procedere alla riesumazione della salma della bambina per eseguire non solo un'ulteriore autopsia, ma anche accertamenti alla ricerca di tracce genetiche su alcuni oggetti sequestrati utilizzando nuove tecniche previste dai «protocolli scientifici». Si tratta in particolare di un pantalone di Daniel Ciocan e di una maglietta e un pantaloncino della bambina. Rinviata a data da destinarsi invece la riesumazione della salma: questi e altri reperti sono stati consegnati ai periti che hanno già iniziato le analisi. Daniel Ciocan e i suoi familiari sono difesi dall'avvocato Salvatore Verrillo. I genitori della bambina i coniugi Ungureanu sono assistiti dagli avvocati Fabrizio Gallo e Serena Gasperini.
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