Decine di adesioni in un giorno. La risposta degli esercenti beneventani alla class action lanciata da Confcommercio contro il flop luminarie 3D conferma che il malumore della categoria non è destinato a esaurirsi rapidamente. Gli stessi promotori non si attendevano una mobilitazione tanto corposa e a colpire sono soprattutto le motivazioni espresse dai partecipanti: «Nella prima giornata ci sono pervenute 43 adesioni formali all'indirizzo mail dell'associazione - riferisce il presidente provinciale Nicola Romano -, nella grandissima parte dei casi, quasi la totalità, si tratta di giovani che hanno investito con coraggio nella loro attività ma vedono naufragare gli sforzi nella pochezza della gestione del comparto ai più alti livelli. Questa vicenda infatti è emblematica. Un autogol più clamoroso non avrebbe potuto esserci. Migliaia di persone arrivate per ammirare qualcosa di unico sono andate via con un palmo di naso e sicuramente non parleranno bene della città. E il malessere non è confinato alle aree del centro. Ci sono pervenute disponibilità di esercenti che operano in tutti i quartieri e sperimentano da tempo la totale assenza di sostegni concreti. Non a caso - conclude Romano - solo 8 delle 43 adesioni sono giunte da nostri iscritti. Ci sono persino tesserati di sigle che vantano rappresentanti negli organi dirigenti dell'ente camerale».
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L'iniziativa, peraltro, ha già mosso un primo passo operativo ieri con la richiesta di accesso agli atti formalizzata da Confcommercio agli uffici camerali per acquisire l'intero carteggio della procedura di gara che ha portato alla individuazione della Emmedue service di Napoli per un corrispettivo di 67mila euro. Somma che la Camera di Commercio ha congelato: «Alla luce di quanto verificatosi - spiega il presidente di Valisannio Michele Pastore - il responsabile del procedimento ha comunicato alla ditta il recesso contrattuale. Vedremo se e cosa risponderà l'azienda. Le colpe? Al momento non siamo in grado di stabilirle con assoluta certezza. Attendiamo per le prossime ore una relazione dell'Ordine degli architetti. Ma di certo il risultato non ha rispecchiato minimamente quanto richiesto e tanto basta per sospendere cautelativamente il pagamento». L'azienda partenopea peraltro ha già provveduto ieri a rimuovere buona parte dei proiettori collocati su corso Garibaldi in ottemperanza a quanto disposto dal Comune. Sembra definitivamente tramontata l'idea delle videoproiezioni luminose che aveva solleticato la suggestione popolare. Non sono mancati tentativi in extremis di incanalare l'idea progettuale su un diverso partner tecnico, la Goboservice di Reggio Calabria che lunedì sera ha effettuato test in città con gli architetti. Salvo svolte imprevedibili, ad avere la meglio dovrebbe essere la tradizione.
«Sarà il Comune a realizzare gli addobbi luminosi con supporti fisici su corso Garibaldi e nelle altre aree - conferma l'assessore delegato Oberdan Picucci -, ci attiveremo fin dalle prossime ore anche se a tutt'ora la Regione non ci ha notificato il finanziamento da 99.000 euro». E tornando alla «class action», nuove adesioni sono in arrivo da «Io per Benevento»: «In queste ore ho raccolto innumerevoli manifestazioni di interesse di commercianti di tutta la città; con Nicola Romano - rivela il presidente Giuseppe Schipani - abbiamo già concordato un incontro per aderire all'iniziativa che costituisce anche un modo per gridare tutto il malcontento nei confronti di chi dovrebbe rappresentare una categoria, con risultati che si commentano da soli».
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Benevento: flop luci di Natale
decolla la class action
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Mercoledì 11 Dicembre 2019, 08:57 - Ultimo agg. :
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