Fra novanta giorni i medici legali indicati dalla Procura consegneranno le conclusioni dell'autopsia a cui hanno sottoposto, ieri sera, il corpicino del neonato deceduto domenica scorsa presso l'ospedale «Rummo». I medici, in particolare, relazioneranno in base anche alla cartella clinica sui tempi che hanno contrassegnato questo parto inizialmente naturale, poi c'è stata l'utilizzazione della ventosa e, alla fine, il ricorso al cesareo.
I familiari del piccolo Andrea hanno presentato denuncia, sostenendo che sono trascorse sei ore, prima di effettuare il cesareo. E gli accertamenti vertono, dunque, proprio sui tempi che hanno contraddistinto l'attività dei sanitari nei confronti della paziente, dal momento del ricovero alla conclusione del parto. E, chiaramente, anche sulla adeguatezza dell'assistenza fornita, tenuto conto che vi sono stati gli interventi di più medici. Poi, concluso il parto cesareo, il neonato è nato asfittico e senza battito cardiaco, mentre gli esami successivi hanno evidenziato un'emorragia cerebrale e una grave compromissione a livello renale, da qui il ricovero per due giorni nel reparto di terapia intensiva dove, all'alba, del due giugno è sopraggiunto il decesso.
Ieri pomeriggio il sostituto procuratore della Repubblica Maria Colucci, ha conferito l'incarico dell'autopsia Lamberto Pianese e Giuseppe De Masellis. L'esame autoptico si è svolto presso la sala mortuaria dell'ospedale «Rummo». Risultano costituiti, per i familiari del neonato, i medici legali Fernando Panarese e Maurizio Bresadola per i sette sanitari raggiunti da avvisi di garanzia, (cinque medici e due ostetriche) i medici legali Antonio Chiantera, Pietro Tarsitano, Teresa Suero e Michele Selvaggio. Inoltre, i genitori del neonato sono assistiti dall'avvocato Mario Itro mentre, i nonni, da Antonio Leone. I sanitari sono assistiti dagli avvocati Angelo Leone, Giovanna Coppola, Vania Cirese e Andrea De Longis, Carmen Esposito e Valeria Crudo.
LA DENUNCIA
I genitori del neonato avevano presentato una denuncia ai carabinieri sin dal pomeriggio del 31 maggio, subito dopo che il bambino era venuto alla luce. Successivamente, dopo il decesso, hanno anche presentato un'integrazione elencando ulteriori elementi,
L'ospedale «Rummo» ha nominato una commissione che, in una prima relazione, ha sostenuto che «la giovane donna è andata in sala parto, sempre soggetta a monitoraggio, dove le è stata riscontrata un'ipocinesia uterina, caratterizzata da un'insufficiente attività contrattile della muscolatura dell'utero, che ha determinato la necessità di ricorrere all'applicazione della ventosa e di trasferire la paziente in sala operatoria per effettuare il taglio cesareo».
Subito dopo l'autopsia di ieri, è stato autorizzato dal magistrato l'interro. Questa mattina i familiari del neonato decideranno le modalità del rito funebre.
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Neonato morto, i tempi del parto
al vaglio dei periti: 3 mesi per autopsia
di Enrico Marra
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Venerdì 7 Giugno 2019, 09:29
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