«De Girolamo è innocente:
fu vittima di dossieraggio»

«De Girolamo è innocente: fu vittima di dossieraggio»
di Enrico Marra
Venerdì 16 Ottobre 2020, 11:30
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Per quattro ore gli avvocati che difendono Nunzia De Girolamo hanno ribattuto a tutto ciò che il pubblico ministero Assunta Tillo aveva sostenuto nei confronti della ex parlamentare e ministro, giungendo a chiedere una condanna a otto anni e tre mesi, nell'ambito del processo per le irregolarità all'Asl. L'avvocato Domenico Di Terlizzi nella sua arringa, durata tre ore con una breve pausa, ha concluso che il «Tribunale non potrà far altro che mandare assolta Nunzia De Girolamo da ogni imputazione ascrittale, restituendole quella serenità e quella fiducia nella giustizia che non ha comunque mai perso e nel corso di tutto il processo seguito in quasi ogni udienza». E, infatti, anche ieri Nunzia De Girolamo era presente in aula. Di Terlizzi ha sostenuto che questo procedimento «non è una pagina esaltante della storia giudiziaria nazionale» ed ha ricordato la «particolare attenzione serbata a questa vicenda da organi di stampa e commentatori della domenica, mossi per lo più da una forma di invidia sociale rivolta nei confronti di chi ha avuto la sola colpa di crescere troppo in fretta». Per il difensore della ex parlamentare c'è stato un «nocumento con imputazioni al limite dell'assurdità a cui la stessa è completamente estranea, in secondo luogo dall'illecita intrusione nel suo domicilio privato e nella sua sfera personale, con l'abusiva registrazione di dialoghi che non potevano e non dovevano essere resi pubblici». Tra le conseguenze che non potranno essere ripagate da un'assoluzione «l'aggressione mediatica che ha dovuto subire sin dal 2013, al punto tale da vedersi costretta a dimettersi da ministro delle Politiche Agricole. C'è stato ha aggiunto - un vero e proprio dossieraggio politico realizzato da Felice Pisapia (anch'egli imputato, ndr) che inizia le registrazioni in casa della De Girolamo «come forma di vendetta per la denuncia presentata nei suoi confronti dal manager dell'Asl Michele Rossi per i mandati di pagamento». E per l'avvocato Di Terlizzi «l'ex dirigente dell'Asl Pisapia ha offerto le registrazioni a terzi, tra cui all'onorevole Umberto del Basso De Caro ed ha accusato la De Girolamo di ogni tipo di reato». 

Non è mancata nell'arringa anche la riproposizione delle tesi già al centro delle dibattimento, ovvero che le registrazioni fatte abusivamente ai danni della De Girolamo non sono utilizzabili. «Le registrazioni foniche sono state registrate in dispregio delle guarentigie costituzionali e bisogna evitare che in futuro qualsiasi cittadino posa nuovamente trovarsi vittima di una palese operazione di dossieraggio messa in atto nei suoi confronti», ha detto Di Terlizzi.

E toccata poi al secondo difensore della De Girolamo, Giandomenico Caiazza, sostenere che non c'è alcuna associazione a delinquere, reato che viene contestato all'ex ministro unitamente alla concussione e all'abuso di ufficio, perché porre l'acquisizione di un consenso elettorale come obiettivo di questo reato è un'aberrazione perché questa ricerca è legittima». Inoltre quello che è stato definito un direttorio mostrava evidenti contrasti tra i partecipanti alle riunioni. Un'accusa, quella dell'associazione a delinquere, del resto, che era stata già accantonata dalla Procura che pure aveva condotto le indagini, e che poi fu oggetto di un provvedimento da parte del Gip ricorrendo a una imputazione coatta. Nel corso dell'udienza era anche intervenuto un legale di parte civile Natale Polimeni che assiste la Sanit, società che lamenta di essere stata danneggiata dall'Asl.

In questo procedimento davanti ai magistrati della sezione penale, presidente Daniela Fallarino, giudici a latere Simonetta Rotili e Francesca Telaro, sono imputati, oltre a De Girolamo e Pisapia, anche Luigi Barone e Giacomo Papa all'epoca dei fatti collaboratori della parlamentare, Michele Rossi, ex manager dell'Asl, Gelsomino Ventucci, ex direttore sanitario dell'Asl, Arnaldo Falato, anch'egli dirigente Asl, e il sindaco di Airola Michele Napoletano. Tranne per quest'ultimo, per il quale è stata chiesta l'assoluzione, il pm Tillo nella scorsa udienza ha chiesto condanne per tutti. Il 29 ottobre e il 12 novembre previste altre due udienze per le arringhe degli altri legali.

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