Omicidio Nizza, la difesa del killer:
«Il pentito sbaglia, sono innocente»

Omicidio Nizza, la difesa del killer: «Il pentito sbaglia, sono innocente»
di Enrico Marra
Venerdì 8 Marzo 2019, 14:00
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Oltre un'ora d'interrogatorio per Nicola Fallarino 35 anni, accusato di essere l'autore dell'omicidio di Cosimo Nizza, 48 anni, ucciso dieci anni fa(precisamente il 27 aprile del 2009) fa con tre colpi di pistola al rione Libertà. A interrogarlo per rogatoria nel carcere di Poggioreale è stato il Gip del Tribunale di Napoli Vincenzo Caputo, presenti i difensori Domenico Dello Iacovo e Viviana Olivieri. Per l'ora dell'omicidio ho un alibi. Dice che era in compagnia di due persone. Così Fallarino ha voluto subito precisare questo elemento essenziale e lo ha fatto fornendo i nominativi di due persone, ricordando che in precedenza aveva fatto altri nominativi di persone che poi lo avevano smentito. Si trattava però, a suo dire, di persone che avevano trascorso con lui le ore successive all'omicidio. Questa volta, invece, l'indicazione fa riferimento a due persone che erano con lui alle 12,30, quando un killer su una moto, condotta da un complice, ha sparato tre colpi di pistola alla nuca, uccidendo Cosimo Nizza.
 
Un elemento questo che chiaramente porterà a nuove indagini, nelle prossime ore, degli uomini della Squadra Mobile, diretti dal vice questore Emanuele Fattori. Poliziotti che hanno condotto le indagini conclusesi con l'emissione dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Flavio Cusani per i reati di omicidio aggravato in concorso e porto abusivo di armi. Nel corso dell'interrogatorio Fallarino ha anche smentito di aver fatto confidenze sul delitto Nizza a un collaboratore di giustizia che era detenuto con lui. In realtà il collaboratore di giustizia aveva avuto modo di conoscerlo quando era detenuto nel carcere di Benevento e non in quello di Santa Maria Capua Vetere, come ha sostenuto nelle dichiarazioni rese agli inquirenti. Secondo l'indagato il collaboratore avrebbe raccolto solo delle voci che circolavano in città per le quali Fallarino era il responsabile dell'omicidio. Ha voluto chiarire anche un altra intercettazione ambientale: il riferimento a Cosimo non era a Nizza, ma a un altro amico anch'egli con lo stesso nome di battesimo. Nelle prossime ore i legali di Fallarino, come hanno preannunciato, faranno ricorso al Tribunale del Riesame di Napoli.

Alle 12,30 del 27 aprile di dieci anni fa mentre Cosimo Nizza vigilava sull'esecuzione di alcuni lavori in corso presso il suo appartamento in via Bonazzi, giunse il killer in sella a uno scooterone guidato da un complice. Quello seduto sul sedile posteriore esplose tre colpi di pistola calibro 7,65 che raggiunsero la vittima alla nuca. Le indagini, coordinate della Direzione distrettuale antimafia, giunsero a un'archiviazione. Nel 2017, però, sono riprese sotto la guida dalla Procura beneventana diretta da Aldo Policastro e affidate al sostituto procuratore Flavia Felaco. Ne è venuto fuori un dossier con intercettazioni ambientali, rilievi tecnici e nuovi dettagli resi dall'interrogatorio di testimoni e da parte di un collaboratore di giustizia.
 
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