Operata in clinica per la pulizia di una fistola, va in arresto cardiaco, poi contrae anche il covid e muore in ospedale dopo una settimana di agonia. È stata aperta un'inchiesta e ci sono cinque medici indagati per la morte di Giovanna Lanzalotti, una 63enne salernitana di Ogliastro Cilento, deceduta al Covid Hospital di Boscotrecase, nel Napoletano lo scorso 2 marzo, dove era arrivata in seguito ad un intervento chirurgico subito presso la clinica San Francesco di Telese Terme. Il marito e i figli della donna, hanno sporto denuncia e si sono rivolti allo Studio3A-Valore.
Per rogatoria, la procura di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, sostituto Emilio Prisco) ha deciso di disporre l'autopsia sulla salma della 63enne: l'incarico sarà conferito lunedì.
Nel corso dell'operazione, però, qualcosa non sarebbe andata per il verso giusto, la paziente ha subito un arresto cardiaco ed è stata trasferita d'urgenza al reparto di Rianimazione dell'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, dove sarebbe arrivata in condizioni già disperate, in coma e intubata, con seria compromissione delle attività cerebrali. In ospedale, poi, il 25 febbraio la donna è risultata anche positiva al tampone ed è stata trasferita al Covid Hospital di Boscotrecase, dove è deceduta una settimana dopo. «In clinica ci avevano detto che era un piccolo arresto cardiaco» sostengono i familiari. Gerardo Casucci, amministratore delegato della Clinica San Francesco, non commenta ed esprime «piena e totale solidarietà e vicinanza alla famiglia, nel rispetto nei confronti di chi indaga e della famiglia, c'è da parte di tutti noi piena fiducia nell'autorità giudiziaria».