Ospedale Sant'Alfonso de' Liguori,
via al polo oncologico: «Pronti a partire»

Ospedale Sant'Alfonso de' Liguori, via al polo oncologico: «Pronti a partire»
di Luella De CiampisOspe
Venerdì 1 Aprile 2022, 10:27 - Ultimo agg. 16:32
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«È tutto pronto al Sant'Alfonso de' Liguori e anche noi siamo pronti per partire». È quanto scrive Paolo Ascierto in un post sulla sua pagina Facebook, subito dopo aver effettuato l'ultimo sopralluogo al presidio ospedaliero «Sant'Alfonso Maria de' Liguori» di Sant'Agata de' Goti.

«La Skin cancer unit continua -, vale a dire il dipartimento Melanoma e immunoterapia dell'Istituto nazionale tumori Irccs Fondazione Pascale», dall'11 aprile sarà all'ospedale di Sant'Agata per iniziare l'attività di diagnostica e i trattamenti della pelle. In questa primissima fase, le prestazioni saranno limitate alle visite di prevenzione e agli interventi chirurgici. Questa mattina (ieri, ndr), io e i miei collaboratori Corrado Caracò e Marco Palla dermatologo, abbiamo effettuato gli ultimi sopralluoghi. Tocca, dunque, il traguardo un'operazione iniziata mesi fa, fortemente voluta dai due direttori generali Attilio Bianchi del Pascale di Napoli e Mario Ferrante dell'Azienda ospedaliera San Pio di Benevento. Operazione resa possibile dal contributo del direttore sanitario aziendale Pasquale Di Guida, dalla collaborazione fattiva dell'amministrazione comunale di Sant'Agata e del sindaco Salvatore Riccio e dall'attenzione del governatore Vincenzo De Luca che ha reso possibile questo connubio». Comincia dall'oncologia, com'era già stato preannunciato, il percorso di rinascita del Sant'Alfonso che prevede anche il potenziamento dell'intera struttura che, oltre ai reparti di pronto soccorso, cardiologia, ortopedia, medicina e chirurgia generale, anestesia e rianimazione, lungodegenza e riabilitazione, ospiterà al terzo piano, il Cot, l'ospedale e la casa di comunità gestiti dall'Asl.

Intanto, cresce l'attesa per le decisioni che saranno assunte in Regione in merito alla richiesta di audizione e di convocazione della direzione generale del Rummo, presentate mercoledì dal consigliere regionale Luigi Abbate di Ndc a Vincenzo Alaia, presidente della V commissione permanente per la «Sanità e la sicurezza sociale», con l'obiettivo di segnalare le criticità relative alla gestione della struttura ospedaliera.

Sulla vicenda si sono scatenati gli esponenti politici di tutte le correnti, esprimendo vicinanza e solidarietà ad Abbate. Ma, come spesso accade in politica, anche le cause che sembrano accomunare tutti, finiscono per diventare pomo della discordia. È quanto è accaduto in seguito all'intervento di Fulvio Martusciello («La classe beneventana è debole»), coordinatore regionale vicario di Fi che ha innescato la reazione di Carmine Agostinelli, segretario provinciale di Noi di centro.

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«Martusciello è scritto in una nota nota - dovrebbe avere maggior rispetto per il Sannio e i sanniti e non considerarlo sempre e soltanto come territorio di conquista elettorale. Il Sannio ha avuto ministri, sottosegretari e parlamentari che hanno fatto la storia del Paese e della Campania, ha una classe dirigente che è rispettata ben oltre i confini regionali. Le sortite di Martusciello sono una offesa resa a un popolo fiero e valoroso». Le critiche erano state mosse anche alla classe politica sannita, definita debole e specchio del decadimento dei tempi. «Quando Martusciello parla di debolezza continua Agostinelli - evidentemente si riferisce a sé stesso e alla sua parte politica che è inconsistente e assente non solo a Benevento ma anche a Napoli dove l'europarlamentare di Fi perde, da anni, tutti gli appuntamenti elettorali.

A proposito di sanità, occorre ricordare a Martusciello che al San Pio ci sono tantissimi medici straordinariamente bravi che ogni giorno rispondono alle esigenze di pazienti che arrivano anche da fuori provincia e spesso da fuori regione. Così come ci sono tanti medici della sanità territoriale che assistono i pazienti con professionalità e umanità. A tutto il personale sanitario va il nostro ringraziamento per l'opera quotidiana prestata. Per quanto riguarda la mobilità ospedaliera, per attività che non sono prestate in loco, esiste tanto nel Sannio quanto a Napoli o in altri territori campani». Equilibrato e moderato il punto di vista di Nino Lombardi, presidente della Provincia. «In qualità di presidente dell'ente che rappresenta l'intero Sannio - dice - sento il dovere di esprimere apprezzamento e riconoscenza nei confronti di tutti gli operatori delle strutture sanitarie pubbliche e private del territorio. Proprio le istituzioni non dovrebbero dimenticare che, in questi ultimi 24 mesi, il personale in servizio nel comparto sanitario, vale a dire i medici ospedalieri, del territorio, del Pronto Soccorso e dei reparti, gli infermieri, gli amministrativi, i volontari, gli operatori sociosanitari, hanno dato prova di senso del dovere, di dedizione, di conoscenze e di capacità operativa e gestionale nel governare il grave momento che la collettività stava affrontando. Poiché, purtroppo, qualcuno di questi operatori, travolto dalla pandemia nell'esercizio delle sue funzioni, non potrà più dare alcuna ulteriore prova delle proprie capacità, penso che le istituzioni abbiano il dovere di attestare un generale sentimento di vicinanza a tutti loro. La nostra sanità è rappresentata da eccellenze e per questo chiedo a tutti di rispettare gli operatori sanitari».
 

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