Panchina rossa nel paese del femminicidio

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di Domenico Zampelli
Martedì 18 Febbraio 2020, 09:30
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BENEVENTO - A volte i segni hanno un’importanza particolare. E la panchina rossa inaugurata ieri a Foglianise assume un significato speciale, poiché è entrata in una comunità che cinque anni fa ha scoperto nel modo più atroce che il femminicidio non è solo un fenomeno da cronache sui giornali. Il pensiero è andato a Marcella Caruso, una vita di madre spezzata nel marzo 2015, e alle tante Marcella Caruso che ci sono state in Italia. In tanti si sono ritrovati intorno alla panchina, realizzata da Cosimo Vetrone e inaugurata in piazza Santa Maria. Niccolò, Giusy, Benedetta, Enzo e Anna Carla, studenti della scuola secondaria di primo grado, hanno ribadito il «no» a ogni violenza. A testimoniare l’impegno delle istituzioni tante donne: l’assessore regionale Chiara Marciani, il vice prefetto Ester Fedullo, la dirigente del Miur Emilia Tartaglia Polcini, l’assessore alle pari opportunità di Foglianise Dora Tesauro e la dirigente dell’Ic «Padre Isaia», Pasqualina Luciano. Presenti anche il consigliere regionale Mino Mortaruolo, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Mario Intelisano, il vice questore Stefano Losco, il comandante dei carabinieri di Montesarchio Leonardo Madaro.
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