Tre giorni dopo l'inizio delle attività didattiche molti istituti scolastici (soprattutto superiori) devono ancora conoscere il loro destino per quel che riguarda la famigerata «settimana corta»; alcuni, sia comprensivi che superiori, si sono già adeguati in autonomia. Il «taglio» del sabato scolastico è certamente tra gli argomenti più dibattuti e che più dividono i sindacati. Altro tema caldo è quello delle nomine, con molte cattedre ancora non assegnate.
«I problemi sono i soliti e le difficoltà restano parecchie. Personalmente sono molto scettico sulla settimana corta. I tempi sono stati completamente sbagliati. Se ne doveva parlare qualche mese fa e invece si è arrivati troppo tardi e troppo vicino all'inizio dell'anno scolastico; serviva una programmazione migliore. Le cose affrettate non vanno bene ha spiegato il dirigente sindacale Cisl Scuola, Salvatore Bonavita - Il problema principale è recuperare le ore del giorno perso. È difficile tenere gli alunni per molte ore a scuola.
Anche il segretario territoriale della Uil Scuola, Aniello De Luca, ha sottolineato come l'inizio del nuovo anno scolastico non sia coinciso con la risoluzione dei problemi: «Il quadro della situazione purtroppo non è cambiato. Resta la criticità delle nomine, mancano tanti docenti e ci sono ruoli scoperti. L'algoritmo delle graduatorie Gps non ha funzionato in maniera corretta. Non è stato considerato il diritto alle nomine e infatti alcune sono state revocate dal provveditore. Le cattedre dovranno essere ridistribuite e ci saranno nuove convocazioni. I posti di sostegno poi sono stati dati a chi non aveva titolo. Continua a mancare il personale Ata e non è stato confermato l'organico Covid che è stato di grosso aiuto durante la pandemia; non dimentichiamoci che molti istituti devono essere ristrutturati. Per quanto riguarda la settimana corta noi ci accodiamo alle esigenze delle scuole, ma non deve esserci costrizione alcuna. Ogni scuola dovrà valutare le proprie opportunità ed esigenze. Certamente andrà considerata anche la volontà delle famiglie. Restano inoltre ancora dubbi per quanto riguarda i trasporti. Le esigenze dei ragazzi vanno messe al primo posto e c'è da considerare le difficoltà nello studiare a casa se escono tardi da scuola, soprattutto per i pendolari. La criticità Covid è stata superata e bisogna semplicemente andare avanti con buonsenso».
La segretaria generale della Flc Cgil Eva Viele difende il ruolo della scuola spesso sacrificato: «Come sindacato non abbiamo nulla contro la settimana da 5 giorni, ma siamo perplessi sull'utilità effettiva per il risparmio energetico. Non dovrebbe essere sempre e solo la scuola a dover rispondere alle emergenze. Il discorso deve coinvolgere anche le attività produttive e commerciali. Per quel che riguarda le nomine, abbiamo incontrato il provveditore e c'è stata un'azione riparatoria sull'algoritmo che ha mostrato criticità. Speriamo che anche alla provincia di Benevento siano destinati nuovi posti di sostegno e personale Ata perché le scuole ne hanno molto bisogno. Presto si dovrà tornare a parlare anche di dimensionamento, altrimenti siamo destinati a vedere scomparire le nostre scuole».