Recovery plan, l'ora dei veleni:
scontro sulla cabina di regia

Recovery plan, l'ora dei veleni: scontro sulla cabina di regia
di Paolo Bocchino
Venerdì 21 Gennaio 2022, 07:37 - Ultimo agg. 12:46
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Anche il Pnrr non scampa alla polemica. La presentazione delle schede progettuali in Cabina di regia ha ufficialmente dichiarato aperta la fase operativa del percorso, come rivendicato dall'amministrazione comunale. Novantadue le proposte approdate mercoledì a Palazzo Mosti cui si aggiungeranno alla spicciolata le ultime in via di presentazione, con un totale prossimo alle cento idee per una nuova Benevento. Numero destinato a ridursi dopo il lavoro di approfondimento e incrocio che sarà effettuato dall'organismo tecnico-amministrativo per trasformare le ipotesi in proposte concrete da candidare a finanziamento. I risultati della scrematura si conosceranno nella prossima riunione della Cabina in sessione plenaria, probabilmente il 2 febbraio.

Ma qualcuno non condivide le magnifiche sorti e progressive del Pnrr cittadino. «Abbiamo appreso che la Cabina di regia avrebbe avviato una fase nuova, addirittura di valutazione di proposte e progetti - rilevano i leader dell'opposizione Rosetta De Stasio, Luigi Diego Perifano e Angelo Moretti - Ci chiediamo di quale proposte e di quali progetti si stia parlando! Al momento, contravvenendo ogni norma, anche di buona educazione istituzionale, sappiamo per certo che si parla di ciò che viene tenuto nascosto al Consiglio.

Ribadiamo la piena disponibilità a un confronto serio e costruttivo sulle strategie di sviluppo, ma il confronto non può che avvenire alla luce del sole e nella sede deputata, il Consiglio, e non attraverso la nomina di un tecnico espressione delle opposizioni. Non ci interessano accomodamenti o contentini. La cabina di regia deve restare un organismo di supporto squisitamente tecnico». «È l'unico modo per animare un dibattito pubblico - continuano - più che mai necessario, sulle prospettive della città, coinvolgendo le forze sociali, le organizzazioni economiche, le istituzioni culturali, e rendendole partecipi di un passaggio fondamentale per le sorti della nostra comunità. Abbiamo la preoccupazione che si navighi a vista e che tutto possa risolversi in un'affannosa rincorsa a finanziamenti per opere che potrebbero non portare gli auspicati benefici».

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Immediata la risposta affidata al vicesindaco Francesco De Pierro: «Abbiamo dovuto constatare, con rammarico ma senza stupore, come la faziosità e una sorda acredine accechino i gruppi di opposizione. Divisi su tutto, a cominciare dalle appartenenze politiche, ma uniti solo da un inconcludente e rancoroso spirito di contrapposizione all'amministrazione. All'indomani di una giornata importante per la città, nel giorno in cui grazie al lavoro di decine e decine di persone è entrata nella fase operativa la programmazione per intercettare le risorse di Next Generation Eu, dai gruppi di opposizione non arriva nessun contributo costruttivo ma semplicemente un velenoso esercizio polemico. A dicembre proposi una forma concreta di collaborazione istituzionale e politica, quello che oggi con sprezzante arroganza le minoranze chiamano contentino, era invece volontà costruttiva: avrebbero potuto indicare un proprio partecipante alla Cabina di regia. Chi oggi dispensa lezioni di bon ton, che rispediamo ovviamente al mittente, non ha avuto la capacità politica nemmeno di rispondere all'apertura dell'amministrazione: con cinismo, preferiscono tifare contro piuttosto che partecipare responsabilmente alla complessa fase di progettazione del Pnrr. Parlano ancora di linee programmatiche, quando siamo entrati già nella fase operativa: decine e decine di schede tecniche sono state preparate e ora saranno esaminate da un organismo di altissimo profilo. Gli Atenei, intelligenze di vario profilo culturale e scientifico, perfino la Soprintendenza: le riunioni della Cabina di regia sono un arricchimento prezioso. Sarebbe grottesco, invece, coinvolgere in ogni tassello operativo il Consiglio: i tempi rapidissimi richiesti dalle regole europee non lo consentirebbero». Il delegato ai fondi europeo assicura che «nonostante ciò nessuno si sogna di esautorare il Consiglio né soppiantarlo con organismi tecnici: questa è un'invenzione totale e strumentale delle opposizioni. I suo poteri restano intangibili e siamo pronti a riferire in Assemblea o nelle commissioni dove le attività si svolgono quotidianamente. Non cadremo nei tranelli di chi pratica il settarismo politico e la contrapposizione a tutti i costi. Eviteremo di scadere in inutili e astratte polemiche con una minoranza che rifiuta ogni tipo di apporto e che finora ha raggiunto solo due risultati: praticare lo scontro senza quartiere e generare un inutile ostruzionismo fine a se stesso». 

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