Benevento, crisi: nessuna schiarita
per Mastella oggi ultime ore da sindaco

Benevento, crisi: nessuna schiarita per Mastella oggi ultime ore da sindaco
di Gianni De Blasio
Sabato 1 Febbraio 2020, 09:37
3 Minuti di Lettura

Ultimo giorno da sindaco per Clemente Mastella, che domani protocollerà le dimissioni. Ultimo giorno di fatto, poiché sino al 22 febbraio Mastella resterà in carica, in base al comma 3 dell'articolo 53 del Testo Unico: «Le dimissioni presentate dal sindaco o dal presidente della Provincia diventano efficaci e irrevocabili trascorso il termine di 20 giorni dalla loro presentazione al consiglio. In tal caso si procede allo scioglimento del consiglio, con contestuale nomina di un commissario». «Lo scioglimento del consiglio comunale o provinciale precisa il comma successivo - determina in ogni caso la decadenza del sindaco o del presidente e delle rispettive giunte».

LEGGI ANCHE Elezioni regionali in Campania, Costa si tira fuori: «Penso a fare il ministro»

Teoricamente, quindi, il sindaco è pienamente operativo ma, ovviamente, Mastella, essendo dimissionario, non si presenterà a palazzo Mosti in queste tre settimane. In pratica, a guidare l'amministrazione sarà il vice sindaco Maria Carmela Serluca, che era in scadenza dopodomani ma è stata prorogata. Avrebbe espletato, invece, le funzioni di sindaco sino alle prossime elezioni nel caso di impedimento, rimozione, decadenza, sospensione o decesso del sindaco, dice il comma 1. L'avvio della procedura di scioglimento spetta al prefetto che nomina un commissario. Anche il presidente del consiglio Luigi De Minico ha a disposizione 20 giorni per convocare la seduta consiliare richiesta giovedì dai gruppi di minoranza (Gruppo Misto escluso). Ovviamente, se sfruttasse l'intero lasso di tempo disponibile, si arriverebbe a ridosso dell'ultimo giorno entro il quale il sindaco è tenuto a decidere se ritirare le dimissioni o far trascorrere i 20 giorni. Allo stato, non essendoci ancora le dimissioni di Mastella, è prematuro pronosticare se il sindaco si presenterà o meno. Tra i consiglieri, con il passare dei giorni, nonostante la diffusa ritrosìa a interrompere anzitempo la consiliatura, si sta radicando il convincimento che il rischio elezioni è reale. Al punto che anche gli assertori più convinti di ritrovare una maggioranza sembrano aver perso la speranza.
GLI INTERVENTI
Il dibattito in ordine alla decisione di Mastella registra l'intervento dell'ex assessore provinciale Gianluca Aceto, di «Articolo Uno». «È necessario - dice - che le motivazioni reali della crisi di maggioranza siano portate alla luce del sole mettendo fine ai teatrini con cui si vogliono distrarre i cittadini, distogliendoli da un bilancio amministrativo deludente. Mastella ha il dovere di fare chiarezza sulle ragioni che lo portano alle dimissioni. Per questo accogliamo e sosteniamo l'iniziativa politica messa in campo dagli organismi del Pd, che in consiglio non darà alcuna sponda al sindaco: anche la posizione del consigliere Del Vecchio è netta e cristallina». Aceto è per la costruzione di un'alternativa seria e credibile. «Dobbiamo farlo con senso critico, e anche autocritico, ma senza pregiudizi, esercitando una funzione attrattiva e inclusiva delle migliori energie politiche associative e civiche, per il governo della città. Si tratta di un passaggio molto importante, che si consuma mentre la Regione si prepara al voto e mentre si intravvede l'apertura di un orizzonte interessante anche sul piano nazionale. Siamo per una sinistra riconoscibile dentro un centrosinistra vincente. A Benevento, in regione e nel Paese». Il consigliere Angelo Feleppa, invece, eccepisce che la nascita dei gruppi consiliari Mosti avviene da qualche anno, fino all'ultimo nuovo gruppo denominato «Cittadini protagonisti», di cui fa parte. «Il nuovo gruppo - dice - non nasce con scopi e pretese che il capogruppo di Noi sanniti rifersice nell'articolo de Il Mattino. La scelta parte da lontano e si materializza nella mancata condivisione dei punti, dei temi e dei contenuti politici. I consiglieri del nuovo gruppo non hanno chiesto e né pretendono deleghe o incarichi o assessorati, tanto è chiaro che, prima di aderire, avuto un colloquio cordiale con il sindaco, ho rimesso le deleghe motivandone la decisione».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA