Presepe Dalisi, altri tre assolti:
«Niente abusi, il fatto non sussiste»

Presepe Dalisi, altri tre assolti: «Niente abusi, il fatto non sussiste»
di Enrico Marra
Sabato 27 Aprile 2019, 14:00
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Si conclude con tre assoluzioni il processo bis per le presunte irregolarità nella collocazione del presepe di Dalisi in città avvenuto in occasione delle festività di fine anno nel 2011. Un procedimento con un iter processuale che ha fatto registrare verdetti contrastanti. Ieri se ne aggiunto un altro. Il collegio giudicante composto da Sergio Pezza, Anita Polito e Andrea Loffredo ha assolto dall'accusa di abuso di ufficio e violazioni di norme edilizie perché il fatto non sussiste l'ex vice sindaco Raffaele Del Vecchio, 49 anni, attuale consigliere comunale, l'allora funzionario del Comune Gennaro Vitelli, 53 anni, e il titolare della ditta che eseguì i lavori Carmine Lombardi, 41 anni. Secondo l'accusa la giunta «commissionava la realizzazione e il montaggio dell'opera del presepe di Riccardo Dalisi nel falso presupposto che si trattasse di un'opera artistica che potesse essere realizzata e montata solo dall'impresa risultata poi beneficiaria dell'incarico da parte del Comune». A giudizio degli inquirenti, insomma, vi erano altre imprese in grado di poter installare l'opera. Il pm Marcella Pizzillo ieri ha confermato la validità delle accuse e ha chiesto per i tre imputati la condanna a un anno. Poi le arringhe dei difensori Roberto Prozzo, Angelo Leone, Luigi Diego Perifano e Oreste di Giacomo, che invece hanno sostenuto la piena liceità della procedura seguita dalla giunta comunale, tenuto conto della validità delle ditta prescelta per la collocazione dell'opera.
 
I tre erano stati rinviati a giudizio dal Gup Flavio Cusani che invece aveva assolto l'ex sindaco Fausto Pepe e gli ex assessori Luigi Abbate, Marcellino Aversano, Mirna Campone, Rosario Guerra, Cosimo Lepore, Pietro Iadanza, Nicola Danilo De Luca, Luigi Scarinzi. Inoltre non luogo a procedere nei confronti di Andrea Lanzalone per essere improcedibile l'azione penale essendo stata già esercitata per gli stessi fatti (è stato poi assolto). Tutti gli indagati erano stati già assolti nel luglio del 2015, per le presunte irregolarità nell'installazione natalizia del presepe dell'artista Riccardo Dalisi, che va chiarito è del tutto estraneo all'inchiesta. La Corte di Cassazione però aveva annullato il verdetto di assoluzione emesso dal Gup Gelsomina Palmieri, accogliendo il ricorso della Procura e del sostituto procuratore Marcella Pizzillo e aveva inviato di nuovo gli atti ad altro Gup per un nuovo verdetto. Da qui di nuovo l'iter processuale davanti al Gup Cusani. Nel 2011 le indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Marcella Pizzillo, erano state svolte dalla Guardia di Finanza e avevano preso il via dalla collocazione dell'opera in città, nella centrale piazza IV Novembre. L'iniziativa da subito suscitò polemiche ed esposti e un animato dibattito a livello anche di forze politiche, di esperti e di cittadini. Nel mirino, tra l'altro, due delibere di giunta, con le quali si commissionava alla ditta Lombardi il montaggio dell'opera. Destinatari delle contestazioni gli amministratori comunali dell'epoca e alcuni dirigenti e il titolare della ditta installatrice Carmine Lombardi.
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