Profughi dall'Ucraina, a Benevento
parte il piano accoglienza

Profughi dall'Ucraina, a Benevento parte il piano accoglienza
Venerdì 4 Marzo 2022, 09:09
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Ricognizioni sulle disponibilità di posti dove ospitare i profughi in arrivo dall'Ucraina ma anche l'impegno a fornire occasioni per una permanenza più lunga nel Sannio, cercando così di contenere il fenomeno della crisi demografica che affligge tante località sannite. La ricognizione è finalizzata ad avere, al di la delle singole disponibilità, una mappa aggiornata sulle possibilità di accoglienza. «L'emergenza umanitaria impone una riflessione comune, condivisa e un'azione sinergica finalizzata a garantire misure di accoglienza adeguate e dignitose. Le diverse manifestazioni di disponibilità finora pervenute e quelle che potranno pervenire necessitano di una governance unitaria che consenta un costante coordinamento e un diffuso monitoraggio». Questa l'impostazione adottata ieri dal prefetto Carlo Torlontano sul problema dell'accoglienza dei cittadini ucraini in fuga dalla guerra. La ricognizione che ha preso il via ieri con l'invio di una circolare a tutti i sindaci del Sannio e ai commissari prefettizi. Una circolare che parte da un dato di fatto: in Italia ci sono circa 250mila cittadini ucraini che fanno ritenere che un consistente flusso di profughi possa indirizzarsi proprio sul territorio italiano.


Nella lettera il prefetto chiede ai primi cittadini di operare una ricognizione dei posti dove poter alloggiare coloro che risulteranno sprovvisti di un'idonea sistemazione.

Pertanto dovranno comunicare all'Ufficio immigrazione della prefettura la disponibilità all'accoglienza da parte di enti associazioni religiose o di altre strutture indicando l'ubicazione delle strutture e il numero di posti. Il prefetto ha anche ricordato che si sono svolte riunioni in videoconferenza e intese tra le varie prefetture della Campania e che per la gestione del fenomeno profughi saranno coinvolte anche le altre istituzioni tra le quali forze di polizia e l'Asl per le rispettive competenze. Opererà quindi una sorte di coordinamento provinciale.

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«Abbiamo già avuto una quindicina di disponibilità di famiglie, anche residenti in provincia per ospitare ucraini nelle loro abitazioni. Noi stiamo facendo una ricognizione per verificare disponibilità e posti. Ritengo che ci sia la necessità di un coordinamento che, a mio giudizio, può svolgere in modo adeguato la prefettura». Cosi il presidente della Caritas diocesana Pasquale Zagarese. Intanto, continua la raccolta di generi di prima necessità presso le varie strutture Caritas aperte nelle parrocchie. Oggi, intanto, alle 13 riunione al Comune convocata dal sindaco Clemente Mastella. Invitati Cri, Protezione civile, Caritas, Misericordia, Asdim e Unitalsi. «C'è una grande disponibilità ad accogliere questi profughi - dice Mastella - da parte nostra c'è il massimo impegno. La riunione è finalizzata a dare concretezza alla nostra azione. Mi sento anche di rivolgere un appello ai sindaci del Sannio, specie a quelli che sono al vertice di comuni che da tempo sono alle prese con un consistente calo demografico. L'arrivo di questi profughi, tenendo conto che nel Sannio vi sono già circa duemila ucraini, può essere un'occasione per rendere possibile non solo un'accoglienza temporanea, ma la creazione di un rapporto che vada al di la di questa fase drammatica e possa poi trasformarsi in residenza stabile».

Intanto, a San Lorenzello si registra la disponibilità dichiarata dal sindaco Antimo Lavorgna con una delibera di giunta nell'offrire accoglienza a 5 nuclei famiglie in «un rapporto di fratellanza alla popolazione in fuga dalla violenza delle armi avendo il popolo di San Lorenzello vissuto, anni addietro, le atrocità di un conflitto bellico». A Telese, invece, domani consiglio comunale e fiaccolata per la pace alla quale parteciperanno tutti i sindaci del comprensorio guidati dal vescovo Giuseppe Mazzafaro. «Abbiamo avanzato la nostra disponibilità ad accogliere rifugiati - dice il sindaco Giovanni Caporaso -. Vogliamo testimoniare in ogni modo il no alla guerra e a ogni forma di violenza ed ecco perché con il vescovo, gli studenti del liceo e i colleghi amministratori marceremo silenziosamente per lanciare il nostro messaggio di pace e di speranza».
 

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