«Pronto soccorso, adesso priorità alla formazione»

Le ambulanze
Le ambulanze
di Luella De Ciampis
Lunedì 6 Febbraio 2023, 09:59 - Ultimo agg. 10:00
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Ha suscitato consensi in diversi ambiti il provvedimento del questore Edgardo Giobbi, concordato con il prefetto Carlo Torlontano, che ha consentito di potenziare i controlli nelle unità di Pronto scoccorso del Rummo e del Fatebenefratelli, per scongiurare il rischio di aggressioni al personale sanitario. «Non posso che esprimere compiacimento dice Guido Quici, presidente nazionale Cimo-Fesmed per le misure adottate anche perché, a distanza di una settimana dalla mia provocazione con la richiesta di intervento dell'esercito nei Pronto soccorso degli ospedali, il ministro della Salute intervenne tempestivamente per prevedere presidi delle forze dell'ordine negli ospedali delle grandi città. Il fatto che siano potenziate le attività di controllo nella mia città è, senz'altro, un traguardo ragguardevole che, tuttavia, non è sufficiente a garantire la sicurezza del personale. È indispensabile che l'azienda metta in atto le misure di prevenzione e l'attività di formazione del personale previste dalla raccomandazione ministeriale numero 8/2007, che consentono a medici e infermieri di avere la percezione dell'episodio di violenza che sta per scatenarsi e di assumere atteggiamenti mirati a evitarlo. Ci sono regole ben precise che vanno applicate per scongiurare le aggressioni».


Sulla stessa lunghezza d'onda di Quici, sono i rappresentati sindali della Fp Cgil. «Il nostro sindacato commentano Domenico Raffa, segretario generale FP Cgil e Pompeo Taddeo, coordinatore Fp Cgil sanità privata - esprime soddisfazione per il provvedimento di potenziamento dei presidi e dei servizi di sicurezza negli ospedali sanniti, oltre al nostro ringraziamento al prefetto ed al questore per l'iniziativa intrapresa.

Ora, chiediamo agli ospedali di lavorare sulla cultura della prevenzione e di identificare i fattori di rischio per la sicurezza del personale e attivare le strategie di prevenzione ritenute più opportune, coinvolgendo le rappresentanze sindacali e i rappresentanti per la sicurezza aziendali».


Insomma, il provvedimento è stato accolto con entusiasmo da tutti ma rappresenta solo un primo importante passo per raggiungere livelli apprezzabili di sicurezza. «Il modello che sta per partire dice Giovanni Ianniello, presidente dell'Ordine dei medici. - è molto valido perché consente di potenziare gli operatori delle forze dell'ordine in ospedale, di poter comunicare h24 con la sala operativa della Questura che può monitorare l'area con le videocamere di sorveglianza. Soprattutto quest'ultima precauzione, a mio avviso, riuscirà a svolgere un'azione di deterrenza nei confronti di chi arriva in pronto soccorso e pensa di fare come meglio crede. Per l'ospedale Rummo non si può più parlare di emergenza ma di cronicità che devono essere risolte subito. In questo momento bisogna filtrare gli accessi in Pronto soccorso, passando per la medicina del territorio, rivolgendosi ai medici di famiglia e a quelli della continuità assistenziale (ex guardia medica). Inoltre, è di fondamentale importanza che l'ospedale e il territorio si parlino e agiscano in sinergia, in attesa che arrivi il personale necessario a superare le difficoltà attuali».


Il consenso arriva anche dall'Ordine delle professioni infermieristiche. «Riteniamo dice il presidente Massimo Procaccini che la risposta da parte delle autorità locali alle necessità degli operatori sanitari, sia stata immediata e concreta. Questo è un primo, importante passo che mostra attenzione nei confronti degli infermieri che sono in prima linea per soddisfare i bisogni di salute dell'utenza. Ora è necessario lavorare per decongestionare i Pronto soccorso».

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