Pronto soccorso, ancora polemiche
su piano ferie e posti letto al Rummo

Pronto soccorso, ancora polemiche su piano ferie e posti letto al Rummo
Mercoledì 22 Giugno 2022, 08:35 - Ultimo agg. 11:25
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Ancora non si spengono le polemiche sul piano ferie del Pronto soccorso e sulla vicenda dei posti letto del Rummo ma le soluzioni sono già a portata di mano, secondo quanto riferito dal direttore generale Mario Ferrante. Ulteriori chiarificazioni sono arrivate ieri mattina, a margine della donazione del quadro di Padre Pio, effettuata all'ospedale dall'associazione «Amici di padre Pio e Araldi di padre Pio», rappresentata da don Nicola Gagliarde e Gianni Mozzillo.

«Già nel mese di settembre - spiega Ferrante - l'azienda ospedaliera rientrerà in possesso di alcuni piani del padiglione Moscati, bloccati per questioni giudiziarie, come abbiamo ampiamente chiarito nei giorni scorsi. Inoltre, l'ospedale avrà a disposizione altri 1600 metri quadrati nel padiglione San Pio di cui poter usufruire per promuovere una serie di attività.

Credo sia ormai chiaro che i circa 100 posti letto del Moscati non potevano essere usati, non per cattiva volontà dell'azienda ma perché erano in atto indagini giudiziarie che ci impedivano di entrare materialmente in possesso dell'intera struttura. Per quanto riguarda il Pronto soccorso, abbiamo 16 medici in organico, per 40.000 prestazioni, mentre, al Pronto soccorso dell'ospedale del Mare, dove è stata trasferita la nostra primaria Giovanna Guiotto, ci sono solo 6 medici per oltre 100mila prestazioni. Questo esempio potrà servire a dare l'idea della situazione e a spiegare la ratio dell'adozione degli ultimi provvedimenti, mirati a consentire ai medici in servizio a godere del periodo di ferie dovuto. Ad ogni buon conto, abbiamo risolto anche questo, scegliendo personale con qualifiche equipollenti da reclutare, attraverso prestazioni aggiuntive, corrispondendo un compenso di 60 euro».

Rimane ancora da sciogliere il nodo del Covid che non accenna ad allentare la presa. «Abbiamo 40 posti letto Covid - continua Ferrante sempre attivi, fino a quando non saremo sicuri di aver sconfitto il virus in via definitiva. Posti letto che non possiamo destinare ai ricoveri ordinari per non rimanere spiazzati in caso di necessità. Quindi, abbiamo anche personale medico e infermieristico impegnato nei reparti Covid che potremo finalmente sdoganare per ridestinarlo alle mansioni che svolgeva in precedenza, riportando i reparti che abbiamo chiuso e accorpato nel padiglione Santa Teresa della Croce. Possiamo considerarci fortunati perché oggi gli ospedali sono monoblocco e, quindi, non hanno la possibilità di dividere in modo netto i pazienti Covid dagli altri. Invece, il fatto che il Rummo sia costituito da padiglioni ci ha consentito di isolare completamente i pazienti Covid nel padiglione Santa Teresa e di continuare a erogare le prestazioni ordinarie nelle altre aree. Non abbiamo mai bloccato in modo drastico le altre prestazioni pur dovendo ridimensionare in qualche modo l'offerta».

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Infatti, il virus sta continuando a compiere il suo cammino e a determinare nuovi ricoveri e decessi. È salito a 20 il numero dei pazienti in degenza al Rummo dove si registrano cinque nuovi accessi, una dimissione e un decesso. A perdere la battaglia contro il virus, una 86enne di Sant'Angelo a Cupolo. Dopo una tregua di poco meno di 20 giorni, si registra un nuovo decesso che insieme all'incremento di ricoveri negli ultimi quattro giorni, comincia a destare qualche perplessità. Sono, infatti, 10 gli accessi in pronto soccorso per Covid da venerdì 17 giugno. Sono 175 i positivi emersi sul territorio. L'aumento dei ricoveri, e dei contagi registrato in questi giorni rappresenta un elemento di preoccupazione per gli addetti ai lavori, abituati a constatare una completa remissione della curva pandemica in questo periodo dell'anno. l.d.c.

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