Provincia di Benevento, giura Lombardi:
«Ora basta con le divergenze politiche»

Provincia di Benevento, giura Lombardi: «Ora basta con le divergenze politiche»
di Paolo Bocchino
Venerdì 5 Agosto 2022, 08:48 - Ultimo agg. 14:47
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«Mettiamo alla porta le contrapposizioni politiche. Qui in Provincia costruiamo insieme il bene del Sannio. Nino Lombardi ha aperto il quadriennio al timone della Rocca con lo stile dialogante che ne aveva caratterizzato i 9 mesi da vice facente funzioni a seguito del clamoroso terremoto giudiziario. A salutare l'insediamento del neopresidente, ieri mattina, una foltissima platea di amministratori e rappresentanti istituzionali tra i quali il questore Edgardo Giobbi, il manager dell'Asl Gennaro Volpe, il presidente della Camera di Commercio Irpinia - Sannio Pino Bruno. Presente in blocco lo stato maggiore di Noi di Centro guidato dal leader Clemente Mastella e dalla senatrice Sandra Lonardo, insieme a decine di esponenti di Palazzo Mosti e di altri centri giunti a testimoniare la saldatura umana e politica tra la Rocca e i Comuni. Spiccava invece l'assenza del predecessore Antonio Di Maria, a quanto pare giustificata. 

E si nota anche la mancanza tra i primi atti licenziati da Lombardi di un vicepresidente, carica rivelatasi inopinatamente importante nella precedente consiliatura. «È una scelta che farò tra qualche settimana», si è limitato a chiarire il nuovo numero uno della Rocca che ha confermato Nicola Boccalone e Angelo Giordano ai vertici dei settori Finanze e Lavori pubblici.

Già individuata invece la finestra per l'approvazione del Bilancio nei primi giorni di settembre. 

«Sinergia territoriale a prescindere dalle rispettive bandiere politiche» è il manifesto programmatico che Lombardi indica quale stella polare del proprio mandato, malgrado l'amplissimo consenso ottenuto nelle urne potrebbe alimentare tentazioni muscolari. Anche i numeri in Consiglio, ancorché non vincolanti, sono da ieri rimpinguati grazie all'ingresso di Nicola De Vizio, sindaco di San Giorgio la Molara, che fa salire a 7 il plotone di maggioranza contro i 3 esponenti democrat e l'unico rappresentante di centrodestra. «Ci sono altri luoghi nei quali far prevalere il dato dell'appartenenza, qui siamo tutti al servizio del Sannio» ha rimarcato il presidente dopo il giuramento di rito. Un approccio pragmatico e de-ideologizzato che Lombardi ha rivendicato quale tratto caratterizzante anche del primo, imprevisto scampolo alla guida della Rocca: «Abbiamo già ottenuto risultati molto importanti sui rifiuti, ponendo finalmente le basi per riattivare la filiera impiantistica e valorizzare la differenziata virtuosa del Sannio». Stesso cliché per la diga di Campolattaro: «Abbiamo appena stipulato un protocollo con la Regione e le associazioni di categoria per l'estensione della fornitura irrigua alle 1.500 aziende zootecniche del Fortore». 

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Altro fiore all'occhiello, le infrasttrutture stradali: «Dalla vitulanese alla fondovalle Isclero, dal Fortore alle prossime realizzazioni tra Bosco della Selva e Pontelandolfo e tra Benevento ed Apice, nei mesi scorsi ci siamo dedicati a tutti i comprensori della provincia senza guardare ai colori». Attenzione alta anche all'edilizia scolastica e alla realizzazione di nuovi plessi. Il presidente ha annunciato la prossima ripresa dei concorsi «per dotare la struttura di forze fresche di cui ha bisogno». Lombardi non ha mancato però di ricordare «la lunga e fraterna amicizia con Clemente e Sandra», dedicando alla famiglia Mastella le prime parole del proprio discorso. Concetti che sono riecheggiati anche negli interventi dei rappresentanti di maggioranza Nascenzio Iannace, Umberto Panunzio, Alfonso Ciervo, tutti concordi nel riconoscere a Lombardi grandi doti di mediazione finalizzate alla risoluzione delle problematiche.

Clima di concordia che non è stato spezzato dai consiglieri di opposizione. Il capogruppo democrat Giuseppe Ruggiero ha posto due «condizioni» di fatto legate: «Che ci sia netta discontinuità con la gestione pregressa che non ha fatto onore alla Provincia, e che si ridia dignità all'ente». Da Claudio Cataudo (Centrodestra unito) «il forte auspicio acché questa gestione guardi a tutti i territori senza strabismi».

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