Migliaia di tonnellate di rifiuti da stoccare in zona Asi, ma l'Asi non ne sa nulla. Almeno ufficialmente. È il paradosso che il Consorzio industriale di Ponte Valentino farà rilevare formalmente lunedì alla Regione in merito alla procedura avviata dalla Seif srl per il «Riesame con valenza di rinnovo della Autorizzazione integrata ambientale» della piattaforma di stoccaggio di materiali pericolosi e non in zona Z5. L'iter è partito il 31 maggio con la richiesta avanzata dalla ditta proponente presso l'ufficio Valutazioni ambientali della Regione. La dirigente dell'ufficio Simona Brancaccio ha comunicato formalmente il 7 giugno l'avvio del procedimento agli enti interessati. Sono scattati così i 30 giorni di rito per la presentazione delle osservazioni. In elenco figurano: Comune di Benevento, Arpac, Provincia, Ente idrico campano, Distretto idrografico dell'Appennino Meridionale, Asl, comando provinciale dei vigili del fuoco. Una lista corposa, con un assente eccellente e a prima vista sorprendente: «A noi non è stata trasmessa alcuna comunicazione - dice il presidente del Consorzio Asi Luigi Barone - Non comprendiamo come sia possibile che tale richiesta non sia stata inoltrata anche all'ente all'interno del quale dovrebbero in teoria svolgersi le attività ipotizzate». Attività di non poco rilievo.
L'azienda proponente infatti punta a stoccare nel sito 225.000 tonnellate l'anno di scarti, delle quali 100.000 di rifiuti pericolosi e 125.000 non pericolosi.
La società proponente spiega il nuovo tentativo di via libera affermando che «la richiesta di riesame con valenza di rinnovo e modifica non sostanziale non può in alcun modo essere confusa con un incremento quantitativo di alcuna tipologia di rifiuti, bensì è un autodecremento delle tipologie e un'autoregolamentazione quantitativa riferita a tutte le tipologie dei rifiuti che si intendono proseguire a gestire». «La richiesta - aggiunge Seif nella istanza - prevede la rinuncia a 449 tipologie di rifiuti, al fine di meglio razionalizzare il funzionamento dell'impianto, e precisa le quantità minime e massime di gestione dei rifiuti di tutte le tipologie che si intendono continuare a gestire, nel rispetto del quantitativo complessivo autorizzato». Ma il Consorzio Asi in proposito ribadisce quanto deliberato a febbraio, quando il direttivo guidato da Barone varò il Regolamento che disciplina le attività autorizzabili: «L'articolo 11 di quel documento spiega con chiarezza quali frazioni di materia sono autorizzabili e quali non - ricorda Barone - Ci siamo espressi in tal senso anche a proposito del biodigestore con inceneritore di Energreen, dichiarandoci contrari dopo lo studio di compatibilità dell'Unisannio». Timide le reazioni degli altri enti: «La Provincia confermerà coerenza con la impostazione programmatica di tutela del territorio, e non intende derogare da tale linea», anticipa il presidente Antonio Di Maria. Nessuna presa di posizione al momento dal Comune.