Rifiuti, il sopralluogo della svolta:
parte la bonifica a Toppa Infuocata

Rifiuti, il sopralluogo della svolta: parte la bonifica a Toppa Infuocata
di Paolo Bontempo
Sabato 31 Agosto 2019, 12:00
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Rimozione delle ecoballe da Toppa Infuocata, dopo il vertice in prefettura con il vice presidente della regione Bonavitacola, che ha annunciato l'evacuazione del sito, si è tenuto il sopralluogo per gli aspetti tecnici presso le piazzole di Fragneto Monforte con la ditta Sarim, aggiudicataria dell'appalto. Nell'accordo raggiunto con Bonavitacola dalla Provincia e dall'Ato, per lo stoccaggio provvisorio di massimo 12 mila tonnellate di ecoballe allo Stir di Casalduni, durante lo stop del termovalorizzatore di Acerra, rientra anche il trasferimento dei rifiuti da Toppa Infuocata.
 
«Ho effettuato il sopralluogo ha spiegato Raffaele Caputo, vice sindaco di Fragneto Monforte con Luigi Nave, vicesindaco di Casalduni, e i tecnici della Sarim e della Regione. Questa volta sono ottimista poiché la Sarim è la ditta che già ha rimosso le ecoballe dall'ex fungaia e dall'area Stir di Casalduni. Ci hanno spiegato che procederanno anche per Toppa Infuocata rimuovendo prima le ecoballe della piazzola più grande situata sulla collina, dopo aver messo in sicurezza il sito, con lavori si sistemazione e pulizia del perimetro delle piazzole e l'installazione del sistema di videosorveglianza».

Il sito di Fragneto Monforte è composto da cinque piazzole nelle quali sono stati stoccati rifiuti per 86703 tonnellate da ottobre a dicembre 2004. «Bonavitacola ha dichiarato Luigi Facchino, sindaco di Fragneto Monforte - ha assunto un impegno preciso e chiaro davanti al Prefetto: sgomberare Toppa Infuocata di tutte le ecoballe non combuste inserendole come addendum al contratto di appalto di una procedura di gara già espletata per la rimozione di ecoballe in altro sito. Monitoreremo la situazione ogni giorno conclude - per far sì che si possa finalmente, dopo 15 anni, mettere la parola fine allo scempio perpetrato».

In effetti le operazioni di trasferimento dovrebbero iniziare a fine novembre. Circa 6mila ecoballe combuste dovrebbero essere destinate in discariche ad hoc. «Il giorno dopo il vertice ha spiegato Pasquale Iacovella, presidente dell'Ato rifiuti e sindaco di Casalduni - si è tenuto il sopralluogo per la rimozione delle balle. È sicuramente un successo poter liberare il territorio dai rifiuti che giacciono da tantissimi anni. Risultato ottenuto dalla leale collaborazione tra Regione, Provincia, Ato e i Comuni di Casalduni e Fragneto Monforte».

Secondo Iacovella sarà prestata la massima attenzione per la sicurezza dei siti nel periodo di emergenza. «Non siamo sicuramente contenti continua - nel dover ospitare nuovamente delle balle anche per pochi mesi, ma non possiamo nasconderci dietro un dito. È un anno che sversiamo fuori provincia e questo sacrificio ci è dovuto poiché sono i nostri rifiuti che, al momento, non possono essere trattatati ad Acerra. Negli ultimi incontri abbiamo trattato con tutti i livelli istituzionali, apprendendo che le 12mila tonnellate sono il picco massimo, ma la liberazione delle piazzole avverrà contestualmente al deposito poiché ci sono ditte che si sono già aggiudicate le gare e porteranno i rifiuti fuori nazione. Un ringraziamento - conclude - al presidente Di Maria per aver difeso ambiente, territorio e lavoratori, in ogni sede». Chi spera di uscire presto dall'emergenza e tornare alla normale gestione dei rifiuti è il sindaco di Pontelandolfo Gianfranco Rinaldi. «Quando c è di mezzo la Regione dice - niente è certo, ma spero e confido nel presidente Di Maria, che abbia valutato tutto attentamente e avuto le dovute rassicurazioni. Speriamo che questa emergenza termini quanto prima e si possa tornare all'ordinaria gestione dei rifiuti, rispetto alla quale abbiamo sempre dimostrato di essere virtuosi».

Secondo il Conapo, sindacato autonomo dei Vigili del Fuoco di Benevento, il Sannio sarà penalizzato per l'imminente chiusura del termovalorizzatore di Acerra. «Vogliamo ricordare - scrivono - che nella zona di Casalduni, abbiamo avuto non pochi problemi di incendi presso lo Stir, mettendo non solo in pericolo la salute della popolazione tutta, ma anche quella dei soccorritori che sono intervenuti».
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