Riqualificazione Galleria Malies,
sulla controversia non decide il Tar

Riqualificazione Galleria Malies, sulla controversia non decide il Tar
di Domenico Zampelli
Lunedì 11 Marzo 2019, 13:00
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Sarà il Tribunale di Benevento e non il Tar Campania a giudicare la complessa controversia relativa al (mancato) recupero e rilancio dell'area commerciale di piazza Commestibili. Lo ha deciso la Cassazione a Sezioni Unite, chiamata a esprimere anche principi di diritto su questioni di particolare importanza. Un primo punto a favore della società Maleis nella controversia con il Comune. Palazzo Mosti aveva eccepito il difetto di giurisdizione del tribunale ordinario, in quanto materia di competenza del Tar. Tesi che aveva ricevuto il sostegno anche del procuratore generale Federico Sorrentino. Il collegio della Suprema Corte, presieduto da Roberta Vivaldi, è stato però di parere diverso. Attraverso una sentenza lunga e articolata, che ripercorre le tappe salienti di una vicenda il cui principale effetto, al momento, è lo stato di abbandono dell'area.
 
Bisogna partire dal 2005 con la stipula della relativa convenzione di concessione dell'area fra il Comune e la società Mi.Ru. (che poi si trasformerà in Malies). L'obiettivo è di procedere al recupero e al rilancio della zona commerciale del centro storico: la piazza dei Commestibili, posta dentro le antiche mura longobarde in cui aveva luogo il vecchio mercato ortofrutticolo. Previste la ristrutturazione e la realizzazione di un centro commerciale, facendo ricorso alla finanza di progetto, con la concessione a un privato, senza previsione di corrispettivo, del diritto di superficie (per 29 anni) dell'area, in cui realizzare una «galleria commerciale» e consentire, al concessionario, un recupero di profitto mediante la locazione degli immobili. Il Comune partecipa anche alla stipula del mutuo fondiario contratto dalla concessionaria con il Monte dei Paschi di Siena. Viene anche nominato un professionista per il collaudo delle opere. Ma poi accade qualcosa che paralizza l'opera e su questo dovrà concentrarsi l'attività istruttoria del Tribunale. La società rimprovera al Comune il ritardo nella realizzazione del parcheggio di via Porta Rufina e l'autorizzazione a due grandi strutture concorrenti di vendita dotate di superfici di parcheggio. Il Comune è di parere diverso e nel 2016 delibera la risoluzione in danno della convenzione, imputando alla società il mancato pagamento dei debiti e la mancata esecuzione delle opere di manutenzione necessarie. Citato davanti al Tribunale di Benevento, palazzo Mosti eccepisce la competenza del Tar. Ma per la Cassazione la controversia è di competenza del giudice ordinario, in quanto è prevalente la parte relativa ai lavori rispetto alla concessione di aree pubbliche.
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