Salvini sull'escavatore a Torrecuso: «Dalla ferrovia alla Diga, il Sannio da rilanciare»

Avviati gli scavi per la galleria "Le forche"

Matteo Salvini a Torrecuso
Matteo Salvini a Torrecuso
di Paolo Bocchino
Giovedì 16 Marzo 2023, 09:16 - Ultimo agg. 18:59
4 Minuti di Lettura

Dal treno veloce alle grandi opere per il territorio, con l'annuncio di uno «sprint» anche per la Diga.
Partendo dalla ferrovia, un progetto 6 miliardi che consentirà di collegare Tirreno e Adriatico in 2 ore contro le attuali 4, tra Napoli e Bari dal 2027 non passeranno semplicemente nuovi binari ma gran parte delle chance residue delle aree interne di non arrendersi definitivamente alla desertificazione. Opportunità battezzata ieri dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, ospite d'onore a Torrecuso per la cerimonia del primo scavo della galleria "Le Forche" sulla tratta Telese-Vitulano della linea ferroviaria ad Alta Capacità.

«L'Italia la uniamo con opere come questa, non con le chiacchiere» ha rivendicato il titolare del Mit, con chiaro riferimento alle polemiche sugli intenti divisivi attribuiti dai detrattori alla Lega. «Oggi (ieri, ndr) è una bella giornata perché celebriamo l'Italia del sì - ha aggiunto - Tornerò qui per festeggiare la fine dei lavori». Preceduto dagli interventi della amministratrice delegata di Rfi Vera Fiorani e del commissario di Governo Roberto Pagone, Salvini ha rimarcato le significative ricadute occupazionali dell'intervento: «Andare da Roma a Bari in 3 ore è qualcosa d'importante anche perché porta lavoro vero e aiuta i giovani del Sud a tornare in questi territori per fare impresa, agricoltura, studiare. Idem per la Catania-Palermo in 2 ore, e per tutti gli altri interventi come il Ponte sullo Stretto che avvicinano e uniscono il Paese».

Il ministro ha plaudito quindi alla scansione dell'opera in lotti e ha annunciato misure che garantiranno l'utilizzo di manodopera locale nelle gare: «Il decreto sugli appalti che stiamo per varare - ha dichiarato - prevede che una quota per ogni lotto sia sempre riservata a persone del territorio. Così potremo dare lavoro anche agli operatori del Sannio». Il numero uno del Mit ha però rimarcato: «Vanno bene le grandi opere, ma bisogna assicurare un livello minimo di dignità su tutti i collegamenti in esercizio. Penso ad esempio alla Circumvesuviana». Una frecciatina lanciata nel trovarsi faccia a faccia con uno storico avversario come Vincenzo De Luca: «Apprendo con piacere che ha riscoperto la sua vena autonomista, ma non si può esserlo a giorni alterni», ha replicato Salvini al monito lanciato qualche minuto prima dal governatore sull'accentramento «suicida dei poteri nella gestione del Pnrr». 

La photo opportunity conclusiva con colpetto di pugno tra i due a favore di telecamere suggellava comunque il clima perlopiù disteso dell'incontro. Aplomb british per il leghista pure nell'incontrare il sindaco di Benevento Clemente Mastella, che nel 2020 non esitò a fargli pervenire a Milano una clamorosa multa per mancato utilizzo della mascherina durante una kermesse elettorale in città. «Gli ho fatto gli auguri per i 50 anni appena compiuti», farà sapere il leader di Palazzo Mosti.

Il ministro ha assicurato dal canto suo l'impegno a ricevere a Roma i sindaci sanniti alle prese con la grana ristori bloccati.

Video

Quindi la Diga. Attenzione focalizzata da parte di Salvini anche su un'altra grande opera che toccherà da vicino il Sannio: «L'acqua è un tema sempre più cruciale, una vera emergenza, il nuovo oro. Stiamo per varare un decreto siccità per garantire la massima tutela del Paese e dei territori. Qui a pochi chilometri c'è la Diga di Campolattaro che è tra le opere strategiche del Pnrr. Ora più che mai è fondamentale farla partire e utilizzare al meglio le risorse idriche che da anni sono lì raccolte ma non sfruttate». Salvini ha annunciato in proposito un summit con il commissario di governo Attilio Toscano: «Ci vedremo il 22 al ministero - ha rivelato - L'incontro servirà a fare il punto sullo stato della procedura e per sbloccare definitivamente un'impasse che si protrae da quarant'anni». Nessun accenno invece ai rilievi pervenuti da segmenti del mondo associazionistico locale alla vigilia della visita, relativamente al rischio frana di un versante dell'invaso sul Tammaro.

Attimi di ilarità poi quando un cospicuo scroscio di pioggia ha accompagnato il grido d'allarme sulla siccità: «Parla il ministro e inizia a piovere. Un tempo si diceva "piove, Governo ladro", oggi invece si invoca la pioggia». Finale plastico con Salvini che è personalmente salito sull'escavatore e schiacciato il simbolico tasto del via ai lavori della galleria. Preceduto dal sarcasmo di De Luca: «Hai dimestichezza con i bulldozer ma stai attento, c'è il burrone».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA