Samte, la Provincia va al contrattacco: «L'Ato deve scegliere bene»

Il consiglio rinvia l'ok alla stima economica della Samte

Samte, la Provincia va al contrattacco: «L'Ato deve scegliere bene»
di Paolo Bocchino
Martedì 7 Marzo 2023, 10:16 - Ultimo agg. 11:04
4 Minuti di Lettura

Prosegue il braccio di ferro tra Provincia e Ato sul trasferimento degli asset del ciclo rifiuti. La linea della cessione dell'intero pacchetto, impianti più società di gestione, caldeggiata dalla Rocca, non fa breccia in via Torretta dove persistono le cautele sull'acquisizione di Samte.

Tiepidezza che non sarà superata nemmeno dal responso di Kpmg, advisor finanziario incaricato dalla Provincia che ha attribuito a "Sannio ambiente e territorio" un valore di 235mila euro. Dunque ben oltre l'euro simbolico pagato nel 2020 dall'Ato Salerno per rilevare Ecoambiente, società provinciale in liquidazione gravata da debiti multimilionari e successivamente rimessa in bonis. Parabola che ricalca quella di Samte, fanno notare i vertici della Rocca, ma l'Ato resta dubbioso e più propenso a opzioni alternative come la costituzione di una società ex novo, in partnership con i privati, cui affidare il servizio entro il 30 marzo. La presa d'atto della stima di Kpmg, prevista ieri mattina in Consiglio provinciale, è slittata a giovedì per la mancanza del parere dei Revisori. Ma l'Ato ha già fatto sapere ieri, con le dichiarazioni rilasciate a Il Mattino dal presidente Pasquale Iacovella, che la perizia non muterà le proprie valutazioni. L'Ente d'Ambito attende la relazione dei consulenti Del Vecchio e Bardari prima di pronunciarsi, ma sono già noti i forti dubbi sul consistente indebitamento.

Voto rinviato ma tematica squadernata in aula. Il dirigente Nicola Boccalone ha ricordato: «Il concordato nel 2016 ha messo un punto alla situazione economica pregressa di Samte. La fotografia scattata oggi da Kpmg assegna a Samte il valore di 235mila euro». Palese nelle parole del dirigente il riferimento alle perplessità dell'Ato sannita, timori che non sarebbero suffragati da elementi oggettivi. «Gli Ato di Salerno e Caserta - ha chiosato Boccalone - hanno scelto di acquisire le società provinciali dando continuità alla gestione in uno con l'impiantistica, come vuole la norma». Ma cosa accadrà se invece, come appare probabile, l'Ente d'Ambito non rileverà Samte? All'interrogativo posto dal vicepresidente della Provincia Antonio Capuano, Boccalone ha replicato chiarendo che «gli impianti provinciali seguiranno il soggetto gestore, quale che sia la scelta dell'Ato». Toni cordiali, ma non senza sottolineature all'indirizzo dell'Ato, nell'intervento del presidente Nino Lombardi: «La Provincia per troppo tempo ha fatto il cireneo accollandosi un onere pur non avendone competenza.

La Regione sta accompagnando la transizione con 30 milioni per liberare lo Stir e rimetterlo in funzione. L'Ato ha la piena facoltà di decidere come crede, ma tutti facciano le scelte nell'ottica della operatività, dell'efficienza e dell'economicità del servizio». Laconico il capogruppo del Pd Giuseppe Ruggiero: «Si intravedono tutti gli elementi per un flop bis come sull'acqua».

Video


E la vicenda riecheggia anche a Palazzo Mosti. In una nota, i consiglieri di opposizione di Alternativa evidenziano: «Il Consiglio fu chiamato ad approvare un ingente debito fuori bilancio per sanare la posizione del Comune nei confronti della Samte. Con grande enfasi, il sindaco Mastella ebbe a dire che il riconoscimento avrebbe consentito a Samte di tornare in bonis e svolgere una funzione primaria nel ciclo rifiuti. Oggi il progetto ambizioso di Mastella visibilmente arranca. È legittimo chiedersi: che fine hanno fatto i proclami sul ritorno in attivo della Samte? A che è servito il riconoscimento del debito, se la Samte non tornerà operativa? L'impressione è che ancora una volta i decisori politici non riescano a fare sintesi». Secca la replica di Mastella: «Il Consiglio comunale ha onorato un debito contratto con Samte avvalendosi dei benefici di una transazione, dopo che sulla questione c'era stato un pronunciamento giudiziario sfavorevole all'ente. Mi sembra evidente che i tentativi di polemica, anche in questo caso, sono sterili e infondati». A fargli eco il gruppo di Noi di Centro: «La gestione della definizione dei rapporti tra il Comune di Benevento e la Samte, definita nel gennaio di quest'anno, non ha nulla a che vedere con l'assetto del ciclo integrato dei rifiuti della Provincia. Come è noto, Samte ha gestito negli ultimi anni gli impianti di Sant'Arcangelo e Casalduni e le attività post-mortem delle discariche. Il Comune di Benevento sulle modalità di espletamento di tali servizi aveva prodotto opposizione che il Tar ha rigettato. Si è proceduto a definire i rapporti con Samte a tutela delle attività. Sono tutti problemi che abbiamo ereditato dal passato e che a cui stiamo rimediando».

Via libera poi in Consiglio provinciale alla terna di rappresentanti nel Consorzio di bonifica Sannio Alifano: eletti il presidente Nino Lombardi (4 voti), il capogruppo dem Giuseppe Ruggiero (3 voti) e il sindaco di Limatola Domenico Parisi.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA