San Salvatore Telesino: il triste ritorno di Giuseppe, camera ardente in Comune

La salma del giovane poliziotto morto a Tenerife arriva oggi

Giuseppe Saudella
Giuseppe Saudella
di Michele Palmieri
Martedì 23 Maggio 2023, 09:46 - Ultimo agg. 12:26
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Sono ore di sospensione quelle che si vivono in paese. L'intera comunità attende con trepidazione il rientro nel pomeriggio di oggi della salma di Giuseppe Saudella, il poliziotto 22enne morto mentre era in vacanza a Tenerife. La salma giungerà in mattinata a Roma tramite un volo dalle Canarie, e poi si metterà in viaggio per San Salvatore Telesino dove in municipio, nell'aula consiliare, sarà allestita la camera ardente. Chi vorrà, a partire dalle 18 e fino alle 22 potrà dunque portare l'ultimo saluto al giovanissimo poliziotto. La camera ardente riaprirà poi domani alle 8. I funerali del giovane si svolgeranno domani pomeriggio alle 15.30 nella chiesa di Santa Maria Assunta, a celebrarli sarà don Mimmo Battaglia arcivescovo metropolita di Napoli. Già disposto dall'amministrazione comunale anche il lutto cittadino. Dopo il rito funebre la salma di Giuseppe sarà poi tumulata presso il cimitero di Telese Terme. Sgomento il primo cittadino Fabio Romano: «La cittadinanza - ha detto - è assolutamente attonita. È una tragedia che ci lascia profondamente scossi. Perdiamo un ragazzo eccezionale». Insomma, un vero e proprio dramma che ha gettato tutto il centro telesino nello sconforto e nel lutto.

Il ragazzo prestava servizio presso la Questura di Piacenza e lunedì 15 maggio si era tuffato in mare nel tentativo di disincagliare l'ancora dell'imbarcazione su cui si trovava insieme ad un amico. Il mancato riemergere in superficie del giovane aveva fatto scattare l'allarme da parte dell'amico. Il ritrovamento del corpo, ormai esanime, è giunto però nel corso del giorno successivo il 16 maggio e le autorità spagnole hanno svolto le indagini del caso. Prime novità emergono anche dall'inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Ferrara dopo la morte, avvenuta lo scorso 11 maggio, della giovanissima carabiniera sannita, Emily Vegliante. Due le persone che sono state iscritte nel registro degli indagati dal pubblico ministero Isabella Cavallari. Si tratta dei due conducenti delle vetture: il 37enne carabiniere collega della vittima (difeso dall'avvocato Denis Lovison) conducente della Fiat Punto su cui viaggiava la donna e il 48enne alla guida della Peugeot (avvocati Maria Teresa Ridolfi e Beatrice Capri). Al momento le accuse per i due che hanno riportato ferite guaribili rispettivamente in 30 e 40 giorni sarebbero quelle di omicidio stradale e lesioni stradali.

La Procura ferrarese ha disposto e affidato anche l'incarico ad un perito, l'ingegnere Guido Cacciari, allo scopo di stabilire e accertare l'esatta dinamica di quanto accaduto. Il perito dovrà inoltre stabilire avrà 90 giorni di tempo per farlo anche i comportamenti alla guida dei conducenti delle due auto e quindi le probabilità di riuscire ad evitare il tragico impatto. A consulenti di parte, si sono affidati sia i due conducenti delle auto che la famiglia della vittima parte offesa all'interno dell'inchiesta. Saranno dunque centrali le perizie dei tecnici per stabilire la dinamica dell'impatto fatale per la 24enne giovane madre e militare originaria di Solopaca che da qualche tempo era in servizio nel bolognese, a San Giovanni in Persiceto. Lunedì 15 maggio, intanto, nel centro telesino dove Emily era nata e cresciuta e dove vive tutt'ora la sua famiglia, il compagno anche lui carabiniere da pochissimo trasferito a 15km dalla caserma della donna, e Gabriel il bimbo di 5 anni di cui era madre, si sono svolti i funerali avvolti in un clima di lacrime e strazio.

 

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