Sannio, oltre cinquemila addii:
i dati choc dell'Istat

Sannio, oltre cinquemila addii: i dati choc dell'Istat
di Paolo Bocchino
Venerdì 10 Dicembre 2021, 09:33
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Può una piccola provincia da meno di 300mila abitanti perderne più di 5mila in un solo anno? Purtroppo può e quella provincia è il Sannio, stando a quanto attestato dalla autorità statistica per antonomasia. L'Istat ha pubblicato ieri i risultati del terzo censimento permanente, la rilevazione che dal 2018 ha soppiantato con aggiornamenti annuali la tradizionale verifica decennale della popolazione. Niente più addetti con targhettino d'ordinanza che bussavano alla porta per accertare la presenza di residenti confidando sulla veridicità delle risposte, ma una nuova formula basata sull'incrocio tra le banche dati delle anagrafi comunali e altri «segnali di vita amministrativi» come vengono definiti i passaggi tracciabili di chiunque risieda stabilmente in un determinato territorio.

Una modifica che ha apportato una novità significativa: i dati forniti dai Comuni vengono corretti dall'Istituto in considerazione del non tempestivo aggiornamento delle anagrafi municipali.

Il risultato finale per la provincia di Benevento è un meno 5.602 abitanti che non richiede ulteriori commenti.

Secondo l'Istat, i residenti reali al 31 dicembre 2020 erano 266.716 contro i 272.318 del 2019. Uno scarto dalle proporzioni drammatiche che ripropone ancora una volta il tema esiziale della desertificazione territoriale anche al netto di alchimie numeriche.

Analizzando le cifre fornite dall'Istituto nazionale di statistica si scopre che il terribile responso è frutto di tre fattori: saldo naturale, saldo migratorio e saldo censuario, tutti chiaramente negativi. Sulla prima componente pesa lo squilibrio tra nascite e decessi. Nell'ultimo anno le culle con bebè si sono ridotte a 1.803, ovvero 135 meno di un anno fa. Al contrario i decessi hanno fatto registrare un sensibile incremento passando dai 3.246 del 2019 a 3.390. Il tributo pagato dal Sannio alla pandemia nel 2020 può essere quantificato sommariamente nelle 144 morti in più certificate, cui purtroppo se ne sono aggiunte ulteriori nell'anno in corso.

Pandemia che ha voluto dire anche lockdown. Ma nonostante i reiterati divieti agli spostamenti, nel 2020 hanno lasciato il territorio beneventano 5.239 ex residenti, solo parzialmente compensati dai 4.397 iscritti provenienti da comuni di altre province. Gli 842 emigranti si sono sommati ai 386 residenti perduti dal Sannio per ragioni amministrative diverse, formando un totale di 1.265 unità che l'Istat rubrica alla voce «Saldo migratorio anagrafico e per altri motivi». A completare il bilancio demografico da profondo rosso è arrivata la correzione operata d'ufficio dall'Istituto in funzione della moderna metodologia scientifica applicata, finalizzata in sostanza a ripulire i polverosi elenchi anagrafici comunali dai numerosi abitanti «fantasma» residenti solo sulla carta. Un fenomeno che l'Istat ha riscontrato soprattutto al Sud dove in totale sono 97mila le unità sottratte a tavolino rispetto a quelle dichiarate dai funzionari municipali. Di queste ben 2.750 appartengono al Sannio, etichettate con la formula di «saldo censuario totale».

Tirando la linea dunque, l'ultimo anno ha segnato l'ennesimo salasso demografico per la provincia di Benevento che con i suoi 5.602 abitanti in meno fa segnare il tasso più elevato di spopolamento in Campania con il 2,1% perso in un solo anno. A seguire Avellino (-1,8), Napoli (-1,6), Salerno (-1,4 ) e Caserta (-1,3). Tra i capoluoghi invece Benevento riesce a limitare i danni. Pur registrando la cancellazione di 838 residenti nel 2020, la città delle streghe perde meno di Napoli che saluta il 2,8% della sua popolazione, pari a 26.756 residenti, Salerno (2.350 cittadini in meno pari al 1,8%), Caserta che ne perde 1.171 (1,6%). Si difende meglio di tutte Avellino che ha chiuso il 2020 con l'abbandono di 527 abitanti (-1 per cento). Al 31 dicembre 2020 il capoluogo poteva contare secondo l'Istat su 57.500 residenti, contro i 58.338 del 2019.

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