Sannio, incubo alluvioni: a rischio 20mila persone

Anche a Benevento danni per il maltempo continuo

Il fiume Calore
Il fiume Calore
di Domenico Zampelli
Lunedì 22 Maggio 2023, 09:11 - Ultimo agg. 12:32
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Ancora pioggia, scatta l'allarme per 7mila famiglie sannite, 6.500 edifici e una popolazione complessiva di 20mila persone. In queste ore tutti cominciamo a guardare, curiosi e anche un po' preoccupati, gli argini dei fiumi come pure le grate per la raccolta delle acque. Si tratta di territori esposti al rischio alluvioni, che è possibile mitigare limitando il consumo di suolo naturale: se intorno a un'abitazione c'è solo cemento, l'acqua avrà difficoltà a defluire; se invece vi sono delle aiuole, l'assorbimento sarà migliore. Naturalmente non basta solo questo: c'è bisogno di politiche e interventi finalizzati alla mitigazione del rischio. Ma quanto è forte questo pericolo nel Sannio? Contribuisce a rispondere al quesito IdroGeo, la piattaforma nazionale open data dell'Ispra (l'Istituto superiore del Ministero dell'ambiente che si occupa di protezione e ricerca ambientale) che consente di consultare, condividere e scaricare mappe e dati sul dissesto idrogeologico. Già nel 2021, l'Ispra aveva lanciato l'allarme sul rischio alluvioni in Emilia Romagna, poi drammaticamente confermato in questi giorni. In provincia di Benevento ci sono circa 20mila persone che vivono in territori a rischio alluvioni. Dove più alto, dove meno: la mappa dell'Ispra divide infatti il rischio in elevato, medio e basso. Basta scorrere la cartina per vedere dove il blu (colore del rischio alluvioni) è più intenso e dove invece tende a sbiadirsi. I dati sviluppati da Openpolis evidenziano quanta popolazione vive nelle zone più a rischio. Nel capoluogo le persone coinvolte sono 1.438, ossia il 2% della popolazione complessiva. In Campania la percentuale è più alta a Salerno (8.667 residenti, il 6%) e a Caserta (2.413 persone, il 3%), più bassa invece ad Avellino (789 persone, l'1%) e a Napoli (7.493 persone, lo 0,78%). Passando ai centri della provincia, la situazione da tenere maggiormente d'occhio è quella di Arpaia, dove quasi mille persone, in pratica la metà della popolazione, vivono in una zona a rischio alluvioni. Ironia della sorte, la quasi omonima Arpaise viene invece censita a «rischio zero». Oltre quota mille anche Limatola, e in questo caso incide la vicinanza con il fiume Calore. Alto, in proporzione, anche il dato rilevato a Forchia: 302 residenti, in pratica un quarto della popolazione. Oltre quota 300 anche Airola, Paolisi e Vitulano. Seguono Solopaca (dove i residenti in zona a rischio alluvioni sono 271), Amorosi (254 residenti, anche qui incide la presenza del Calore), Telese Terme (208), Ponte (175 abitanti, altro comune attraversato dal Calore), San Lorenzo Maggiore (161), Paupisi (158), Torrecuso (146), Moiano (136), Faicchio (129), Apice (114). 

In tutti gli altri casi la popolazione interessata è inferiore a quota 100, con il livello zero che vede presenti, oltre alla già citata Arpaise, anche Campoli del Monte Taburno, Casalduni, Castelfranco in Miscano, Cautano, Durazzano, Frasso Telesino, Ginestra degli Schiavoni, Pietraroja, San Lupo, San Martino Sannita, San Nazzaro e San Salvatore Telesino. In ogni caso resta la necessità di intervenire in tal senso. I Comuni tra l'altro sono in possesso tutti i dati sul rischio idrogeologico e possono anche accedere alla piattaforma dell'Ispra. Sanno, quindi, dove concentrare e attuare le politiche di mitigazione del rischio, accompagnate da una pianificazione territoriale, che parta dalla progettazione preliminare delle infrastrutture per finire alla programmazione degli interventi strutturali di difesa del suolo. Interventi che sono diventati prioritari anche nell'assegnazione di finanziamenti nazionali e comunitari, che servono a salvare vite umane così come a scongiurare danni. Secondo i dati Eurostat, nel 2021 si sono registrati circa 43 miliardi di euro di danni a causa di eventi idrologici, oltre a 1,7 miliardi per eventi meteorologici e a circa mezzo miliardo per eventi di tipo climatologico.

Perdite significative, che se messe in rapporto con la popolazione residente ammontano a 126 euro pro capite. Quasi 100 euro in più rispetto a quanto riportato nel 2020 e di gran lunga la cifra più elevata mai registrata nell'ultimo ventennio. 

 

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