Calano i reati nel Sannio: «Qui meno furti e rapine»

I dati emersi alla Festa dei Carabinieri

La Festa dei Carabinieri a Benevento
La Festa dei Carabinieri a Benevento
di Enrico Marra
Martedì 6 Giugno 2023, 08:58
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«Dopo due anni di emergenza pandemica in cui si è verificato un netto calo dei reati a causa delle limitazioni dei movimenti delle persone la delittuosità non è tornata ai livelli pre covid del 2019. Nel Sannio nel 2022 abbiamo registrato una riduzione dell'11 per cento dei delitti in generale, del 18 per cento dei furti e del 33 per cento delle rapine». Così il comandante provinciale Enrico Calandro ha sintetizzato la situazione della sicurezza nel Sannio nel suo intervento alle festa dell'Arma svoltasi ieri mattina in piazza Arechi nel cuore del centro storico e di quella movida che tante preoccupazioni e polemiche continua a suscitare. Ma l'Arma non è solo prevenzione e repressione, ma anche ricordo di chi ha perso la vita nell'espletamento del suo compito. Ed il colonnello Calandro nel ricordare le vittime del dovere ha interrotto il discorso, visibilmente commosso, nel pronunziare il nome dell'appuntato Tiziano della Ratta ucciso dai malviventi nel corso di una rapina in una gioielleria di Maddaloni nell'aprile del 2013. Ma oltre a Della Ratta vi sono altri carabinieri sanniti vittime del dovere e sepolti nei comuni di origine: l'appuntato Vittorio Vaccarella di Ponte, Pasquale Ruggiero di Airola. Sepolti in altre parti d'Italia il maresciallo Francesco Pepicelli di Sant'Angelo a Cupolo, il maresciallo Gennaro Soricelli di San Nazaro, il maresciallo Vito Ievolella di Benevento ed il carabiniere Elio Di Mella di Morcone.

Ma dall'amarcord Calandro è passato ad esaminare il presente: «A questa apprezzabile riduzione dei reati in generale e di quelli predatori in particolare, corrisponde un significativo aumento dei servizi di controllo del territorio con un incremento del 19 per cento».  I dati lo confermano, infatti le pattuglie hanno effettuato controlli non solo nella città capoluogo, ma anche nei centri della provincia. Sono stati controllati oltre 113 mila persone e 80mila veicoli. Inoltre l'Arma ha perseguito il 78 per cento dei reati denunciati in tutta la provincia. I reparti hanno denunciato all'autorità giudiziaria oltre 1500 persone in stato di libertà, e circa duecento in stato di arresto, di cui la maggior parte ritenute responsabili di furti e rapine, truffe informatiche e in danno di anziani, violenza di genere, danneggiamenti e reati scaturiti dallo spaccio di droga. Ma l'Arma ha portato avanti anche un'azione di contrasto nel settore ambientale e agroalimentare in materia di tutela del lavoro e della salute pubblica, attraverso anche la componente forestale ed i reparti speciali. Il gruppo forestale ha eseguito più di 8mila controlli con 106 denunce e sei arresti, inoltre settantuno sequestri penali e ventuno amministrativi. Sono state 115 le persone denunciate dal Nucleo dell'Ispettorato del lavoro che ha adottato 59 provvedimenti di sospensione, elevando sanzioni amministrative per ottocentomila euro.

Il Nas ha svolto 200 controlli denunciando all'autorità giudiziaria 14 persone e disponendo la chiusura di nove esercizi commerciali. Ma tutto ciò è stato possibile ha sostenuto il comandante provinciale applicando un sistema sicurezza sotto un duplice profilo: «Quello della prevenzione - ribadisce Calandro - nella cornice del consolidato modello di coordinamento provinciale con la guida del prefetto Carlo Torlontano e in sinergia con la polizia di stato, la guardia di finanza, la polizia penitenziaria ed i vigili del fuco. Il secondo profilo quello del contrasto a tutte le forme di reato che ci vede a fianco della magistratura. Ma vi sono situazioni in cui le competenze professionali, le migliori analisi non restituiscono certezze ed allora l'importanza del coraggio per dominare con forza d'animo le situazioni più imprevedibili e difficili». Alla cerimonia presenti numerose autorità tra gli altri i vertici delle varie istituzioni, il prefetto Torlontano, il presidente del Tribunale Marilisa Rinaldi, il procuratore della Repubblica Aldo Policastro con numerosi sostituti, il sindaco Clemente Mastella, il presidente della Provincia Nino Lombardi, i vertici delle forze dell'ordine, vedove e familiari delle vittime del dovere, alcune scolaresche. 

 

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