Il futuro del presidio ospedaliero Sant'Alfonso Maria dei Liguori di Sant'Agata de' Goti è ormai tracciato anche se sarà necessario attendere i tempi tecnici e burocratici per effettuare tutte le modifiche strutturali e le innovazioni per rimetterlo in pista. A confermarlo, il direttore generale dell'azienda ospedaliera, Maria Morgante che illustra il percorso da seguire nei prossimi mesi.
«Nelle scorse ore spiega la manager abbiamo fatto un sopralluogo cui hanno partecipato sia il personale tecnico che un oncologo dell'istituto oncologico Pascale di Napoli e ci siamo confrontati, planimetrie alla mano, sugli interventi da effettuare per adeguare il secondo piano della struttura da destinare all'Oncologia e per valutare tutte le azioni da mettere in atto. Il 3 ottobre ci rivedremo per discutere sui contratti da avviare e sui servizi da garantire, per esempio per quanto riguarda la Radiologia che sarà al servizio del reparto oncologico. Inoltre, dovremo organizzarci anche per l'uso delle sale operatorie che saranno a disposizione sia del Sant'Alfonso che del Pascale. Contestualmente, saranno garantiti il day hospital oncologico, di cui si occuperà Antonio Grimaldi, primario di Oncologia del Rummo e le attività di Pronto soccorso. In quest'ottica mi sono confrontata con il dottore Ceccarelli che presta servizio al Sant'Alfonso, che mi ha dato validi suggerimenti per migliorare la fruibilità del Pronto soccorso».
«Alla luce di quanto sta accadendo - spiega Morgante -, non credo ci sia alcun motivo di credere che l'ospedale chiuda i battenti perché vogliamo potenziare le attività, incanalandole nella giusta direzione. Dobbiamo ottenere l'autorizzazione della commissione tecnica disciplinare per l'apertura del nuovo reparto e procedere con la macchina organizzativa». Dalle parole del direttore Morgante si evince che il trasferimento delle attività del Pascale, che dovrà svolgere attività oncologiche, chirurgiche e cliniche, non avverrà dalla sera alla mattina ma c'è bisogno di organizzare il reparto e di trasferire tutte le attrezzature necessarie per consentire ai medici di poter svolgere il loro lavoro. Tuttavia, la scelta dell'istituto dei tumori di Napoli di trasferire un intero reparto nel presidio ospedaliero di Sant'Agata de' Goti rappresenta un'opportunità per il territorio e per la struttura che potrebbe trarne benefici.
Bisogna tener presente che al Sant'Alfonso non saranno effettuati interventi a cuore aperto in quanto non ci sono le condizioni adatte per accogliere pazienti con patologie gravi, ma sarà possibile sottoporsi a interventi di routine, come è sempre accaduto. Insomma, saranno attuate tutte le attività previste dal decreto 41, inserite nel nuovo atto aziendale, ma bisognerà attendere i tempi necessari per ripartire e fare i conti con il reclutamento di personale medico. Con il decreto 41 di maggio 2019, il Sant'Alfonso è stato configurato come presidio di Pronto soccorso in zona disagiata, dotato di posti letto di Medicina e Chirurgia generale, Cardiologia, ortopedia, Anestesia e rianimazione, integrato con posti letto di Lungodegenza, Riabilitazione e Oncologia con il servizio di radiologia annesso, e autorizzato a svolgere attività ambulatoriali relative alle specialità collocate al Rummo.
«Siamo fiduciosi conclude la manager che gli iter concorsuali avviati riescano a sopperire alle nostre necessità sia per il Rummo che per il Sant'Alfonso, considerata l'elevata partecipazione di candidati agli ultimi concorsi indetti. In 106 parteciperanno al concorso per Anestesia e rianimazione e in 9 a quello per Medicina d'urgenza e Pronto soccorso, senza contare che ci sono altri percorsi concorsuali in itinere. Nella giornata di ieri, il primario di Pronto soccorso del Rummo, Rodolfo Nasti ha ufficializzato le dimissioni ma è già pronta a sostituirlo la seconda classificata Maria Gabriella Coppola».
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